Pordenone
Giornata del rifugiato: il 14 luglio ore 21 film “Qualcosa di meraviglioso”
All’interno della rassegna cinematografica di Cinemazero: in piazzetta Calderari sarà proiettato il film “Qualcosa di meraviglioso”, storia vera di un ragazzo appassionato di scacchi dal Bangladesh verso l’Europa
GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RIFUGIATO 2021
Il 20 giugno si è celebrata la Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite per ricordare l’approvazione della Convenzione di Ginevra del 1951. In questa circostanza l’obiettivo è quello di far conoscere la realtà di un fenomeno che interessa milioni di persone in tutto il mondo e coinvolge anche noi italiani, impegnati su più fronti sul tema dell’accoglienza.
Proprio per sottolineare la situazione in cui si trovano molte persone nei nostri territori e per celebrare degnamente la Giornata internazionale del rifugiato, dopo un 2020 passato tra le mura di casa, l’impegno della Nuovi Vicini si è fatto molto più importante con l’organizzazione di due eventi in altrettanti comuni del territorio. Il primo, svoltosi lo scorso
Il
Nel territorio pordenonese sono diversi i progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, con l’obiettivo di accogliere, tutelare e promuovere la ricostruzione di un percorso di vita molto spesso interrotto da tragici eventi o abbandonato forzatamente, lontano da tutto ciò che è casa e famiglia.
Durante il 2020, all’interno dei progetti gestiti dalla Nuovi Vicini sono transitate circa 410 persone: 270 all’interno delle strutture per richiedenti asilo dislocate su tutto il territorio provinciale, 140 all’interno delle strutture SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) che sono distribuite nei comuni di Pordenone, Cordenons, Sacile, Aviano e San Vito al Tagliamento. Dati alla mano, la maggior parte degli accolti sono uomini singoli (92%) provenienti dal territorio del Pakistan (69%), soprattutto dalle zone di confine con l’Afghanistan dove da anni proseguono gli scontri armati con le milizie talebane. Seguono i rifugiati afgani (11%), provenienti da territori devastati da una lunga e sanguinosa guerra, quelli iracheni (5%), in fuga dai territori controllati un tempo da al-Qāʿida e quelli nigeriani (4%) che hanno affrontato il lungo viaggio attraverso il deserto del Sahara e i pericoli della traversata del Mediterraneo, troppo spesso saliti alla ribalta della cronaca nera.
L’età media dei beneficiari accolti si aggira tra i 18 e i 30 anni, ma sono soprattutto neomaggiorenni quelli che incontriamo quotidianamente nei nostri progetti e che mostrano vulnerabilità maggiori dovute ai traumi derivanti dall’abbondono della famiglia, dalle violenze subite lungo il viaggio e dalla transizione all’età adulta, con tutte le difficoltà che ne derivano.
Nonostante la pandemia in atto, con tutti i beneficiari dei progetti gli operatori della Nuovi Vicini hanno proseguito con l’erogazione dei servizi quali la tutela sanitaria, l’accompagnamento legale e l’affiancamento psicologico, nonché il sostegno nella ricerca lavorativa e abitativa, pur nelle nuove difficoltà dovute all’emergenza sanitaria che ha di fatto rallentato e aggravato una situazione già problematica.
