Cultura e Spettacoli
25 luglio: Sant’Anna e san Gioacchino
Durante l’Angelus del 31 gennaio papa Francesco ha annunciato l’istituzione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della festa dei Santi Gioacchino e Anna.
Durante l’Angelus del 31 gennaio 2021 papa Francesco ha annunciato l’istituzione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della festa dei Santi Gioacchino e Anna.La chiesa cattolica celebra la festa di Sant’Anna il 26 luglio, celebrava quella di S. Gioacchino il 16 agosto. Poiché il Santo veniva spesso commemorato con la moglie Anna, papa Sisto IV ha fissato la memoria liturgica per entrambi il 26 luglio.I Santi Gioacchino e Anna sono, nella tradizione tramandata dall’apocrifo Protovangelo di Giacomo, i genitori della Beata Vergine Maria. I loro nomi non compaiono nel Nuovo Testamento. Sebbene la loro storicità sia dubbia, hanno goduto di una notevole fortuna a livello devozionale e artistico. Secondo la Leggenda aurea, Anna era figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di Santa Elisabetta e nonna del Battista. Prima delle sue nozze con Gioacchino, Anna era stata sposata due volte: dalla sua prima unione era nata Maria, moglie di Cleofa e madre di Giacomo il Minore; dalla seconda Salomè, moglie di Zebedeo e madre degli apostoli Giacomo il Maggiore e Giovanni. Il suo matrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù di Giuda e della stirpe di Davide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito. Umiliato pubblicamente, Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori. Mentre erano separati, un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l’imminente concepimento di un figlio, lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino.I due si incontrarono alla Porta Aurea di Gerusalemme: gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell’Immacolata concezione di Maria. L’incontro alla Porta Aurea è stato oggetto di pittura da parte di tanti artisti. Il più celebre Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova (1305). Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell’attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Bethesda. Oggi nel luogo dove avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuta Maria sorge una chiesa costruita dai crociati nel XII secolo, dedicata a Sant’Anna e custodita dai Padri Bianchi.
A PORDENONE
Sant’Anna è sempre stata invocata quale protettrice delle partorienti. Oggi, in tempi di maggiore laicità, sarà difficile forse che una mamma si rechi presso una chiesa dedicata a Sant’Anna o in una chiesa dove ci sia un’immagine dedicata alla Santa per chiedere protezione al momento del parto.Ricordiamo invece che a Pordenone, in frazione di Vallenoncello, via Segaluzza (vedi foto a sx), esiste una piccola chiesa dedicata a Sant’Anna, un tempo oratorio campestre di don Antonio Poletti (1778-1849), economo di San Marco e parroco di San Giorgio nel 1833.
Le donne di Valle, di Noncello e di Pordenone prossime al parto spesso vi facevano celebrare una messa propiziatoria. La chiesa totalmente abbandonata, inserita in un complesso industriale, è stata recuperata, ma tutt’ora non completamente restaurata e ritornata luogo di celebrazioni eucaristiche. Speriamo che lo diventi presto.Anche nella Chiesa del Cristo a Pordenone c’è una pala d’altare dedicata a Sant’anna e a Santa Lucia (1861). Tela del veneziano Pompeo Cibin che fu in contato con il Grigoletti. La pala fu commissionata dall’Abate veneziano Vincenzo Marin, rettore onorario della chiesa del Cristo. Danneggiata dal bombardamento del 28 dicembre 1944 fu restaurata da Tiburzio Donadon e nel 1967 dal discepolo Giancarlo Magri.A memoria ricordiamo che molte donne si recavano in preghiera al Cristo e spesso aggiungevano il nome di Anna agli altri che avevano deciso di dare alle proprie bambine.Sant’Anna è anche considerata patrona di tornitori, scultori, straccivendoli, lavandaie, sarte, navigatori, minatori, cardatori, orefici, fabbricanti di calze, guanti e scope.Sant’Anna è ritratta quasi sempre dagli artisti intenta a educare la piccola Maria. Nella pala del Grigoletti in San Giorgio a Pordenone, Maria è tra Sant’Anna e S. Gioacchino.Il nome Anna è d’uso frequente. Trasformato in Anita dallo spagnolo e dal portoghese Ana per Anna. Le molte Anite italiane ricordano invece il nome della moglie di Giuseppe Garibaldi.
NEL TERRITORIO DIOCESANO
in Diocesi non esistono chiese dedicate a Sant’Anna e San Gioacchino, ma chiese, spesso cappelle dedicate unicamente alla madre di Maria. Sovente Sant’Anna è ritratta con Gioacchino accanto e Maria in mezzo. Della chiesetta – oratorio dedicata a Sant’anna in Vallenoncello – Pordenone abbiamo già detto.Salendo verso nord della Diocesi a Roveredo in Piano incontriamo la chiesetta ottocentesca dedicata alla Santa come scritto sulla trabeazione.A Grizzo, comune di Montereale, altra chiesa dedicata a Sant’Anna, detta Sant’Anna o della Fradese(della Fraternità). La chiesetta di Sant’Anna del XVII secolo si sostiene costruita dopo un’invasione di lupi, è un edificio sacro esIstente già prima della istituzione della confraternita trecentesca dei Battuti e che, dagli inizi del XIX secolo, custodisce la statua della Madonna della Fradese. Nel tempio sono conservati lacerti di un affresco del XII secolo. La chiesetta è luogo da visitare lungo il recente “Cammino di San Cristoforo”, tappa 02 Montereale – Maniago.
A Castelnovo del Friuli, in località Madonna dello Zucco sorge la chiesa di S. Valentino e Sant’Anna. La chiesa è stata edificata nel 1677 e restaurata nel 1870. In seguito agli eventi sismici del 1976 l’edificio è andato distrutto e ricostruito negli anni ’80 del ’900. Oggi si presenta come un edificio ad aula unica, a pianta rettangolare, culminante con un coro quadrato. La facciata è introdotta da un pronao: si accede all’ambiente interno attraverso un portale in legno architravato.In pianura a San Michele al Tagliamento sorge la cappella gentilizia dei Renier. Attorno al 1760, dopo un ennesimo episodio di pestilenza la famiglia volle costruire a San Michele, nella località di Solazzetto, a ridosso dell’argine del Tagliamento, una cappella gentilizia inserita nel contesto della loro villa, dedicata a Sant’Anna, la madre della Madonna. Il piccolo oratorio originariamente presentava un unico vano a pianta quadrata con soffitto piatto e sopra l’altare, databile 1700 circa, era collocata una pala raffigurante Sant’Anna, attribuita al pittore veneziano Giovan Battista Piazzetta (1683-1754). Durante il periodo del dopoguerra la chiesetta funse da chiesa parrocchiale, poiché quest’ultima era stata distrutta dai bombardamenti. Dopo questo glorioso periodo l’oratorio fu lasciato in stato di abbandono e solo recentemente, in seguito a ripetuti restauri, è stato riaperto al pubblico rimaneggiato. Solo la pala d’altare di Sant’Anna si è salvata e oggi è conservata sopra l’altare laterale dell’attuale chiesa parrocchiale. Nel mese di maggio si recita ogni giorno il rosario.A Sant’Andrea di Pasiano altra bella chiesetta, oratorio settecentesco, dedicato a Sant’Anna in villa Comparetti (ricchi proprietari terrieri e imprenditori), poi villa Morpurgo, oggi Bortot. La chiesetta è stata di recente restaurata.