Veneto Orientale
Portogruarese, settore manifatturiero: stesse aziende, più occupati
Nel 2020 il territorio ha registrato un aumento della forza lavoro di 105 unità
Il numero delle aziende rimane pressoché invariato, mentre aumentano gli occupati. Questa è la sintesi più aggiornata dell’andamento del settore manifatturiero nel Veneto orientale, fornita da Confartigianato Imprese Veneto Orientale. Il Portogruarese, infatti, nel 2020 ha registrato un leggero aumento della forza lavoro di 105 unità rispetto al 2019, considerando tutti i disagi e le difficoltà legate alla pandemia da Coronavirus. Il numero delle aziende, tuttavia, è rimasto invariato: tra il mandamento di Portogruaro e di San Donà, sempre nel 2020, si contano circa 5.900 aziende operanti nel settore manifatturiero.Questi dati locali, vanno in controtendenza rispetto a quelli provinciali e regionali che vedono il comparto nella lista di quelli maggiormente colpiti dal Covid-19. L’emergenza sanitaria, infatti, ha comportato, dal 2019 al 2020, una riduzione di circa 41.000 posizioni di lavoro dipendente in tutta la regione, annullando completamente la crescita dei posti di lavoro che si era registrata prima della pandemia.Per quanto riguarda le aziende, invece, già nei primi mesi di emergenza si era registrata una caduta dell’attività manifatturiera regionale tre volte maggiore rispetto a prima, con un calo più marcato per i settori dei mezzi di trasporto, del sistema moda e del legno/mobilio.Nel terzo trimestre 2020, l’industria manifatturiera veneta contava 49.832 aziende attive, in calo dello 0,9% rispetto al 2019 e del 14,5% sul 2010. In dieci anni, infatti, tutte le province venete hanno subito una diminuzione delle imprese manifatturiere. La provincia di Venezia si posiziona al terzo posto (-15,4%), dietro a Belluno (-19,8%) e a Verona (-16%), ma davanti a Treviso (-14,5%), Padova (-14,3%) e Vicenza (-11,3%). Un’analisi congiunta tra i dati sulle imprese e sull’occupazione in Veneto svolta dall’Università Ca’ Foscari di Venezia evidenzia che le aziende a più alta intensità tecnologica e dotate di risorse umane con maggiori conoscenze scientifiche e tecniche sapranno mostrare maggiore resilienza e vedranno alcuni deboli segnali di recupero da questa crisi. Le imprese che hanno investito sfruttando opportunità digitali e all’avanguardia, saranno avvantaggiate nel percorso di ripresa.