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Dallo sgomento iniziale alla ricerca delle straTegie di convivenza col virus
Storie di mamme per il nostro grazie. Laura, quattro figli e due nipotini
Laura, mamma di quattro bambini, che spesso si prende cura anche di due nipotini, ha desiderato mettere a fuoco e raccontare le apprensioni e lo stato d’animo sperimentati nel lungo tempo di pandemia che stiamo ancora vivendo. Ne riportiamo i passaggi più significativi.
“Inizialmente ho vissuto il tempo segnato dalla minaccia incombente del virus con grande paura e sgomento soprattutto perchè non si capiva bene che cosa stava succedendo e che cosa sarebbe successo. Poi, col passare dei giorni, andavano crescendo l’ansia e la paura soprattutto quando dovevo uscire per la spesa. Mi sembrava che l’insidia del virus fosse in agguato a ogni angolo. E aumentava la preoccupazione per la nidiata che mi attendeva a casa. Questo mio stato d’animo faceva crescere anche l’insicurezza nei confronti della vita stessa: mi sembrava che fosse calato un velo di tristezza nel comportamento dei miei figli che erano sicuramente limitati nella loro vitalità, mentre gravava sulle nostre giornate l’incertezza del futuro”.
Di tanto in tanto arrivavano anche i due cuginetti tanto graditi. La loro presenza dilatava la condivisione di tutte le proposte e attività. Ovviamente lo spazio principale era dedicato alla Dad per chi frequentava la scuola, ma nel tempo libero e per i più piccoli c’era sempre qualche sorpresa da condividere: costruzione di una tenda, giochi con l’acqua, scorribande creative in giardino…
“Tuttavia – prosegue Laura – la gestione familiare, connotata dalle restrizioni imposte dal virus, è stata ed è anche attualmente in continua “manutenzione”: da un giorno all’altro cambiano le disposizioni; e se è difficile per me che sono a casa far combaciare come tessere di un mosaico tutto e tutti, immagino quanto sia faticosa l’organizzazione delle giornate per le mamme che lavorano”.
Il diffuso clima di incertezza e di paura del nemico invisibile mettevano a dura prova lei e il marito che spesso si trovavano ad affrontare situazioni completamente inedite: “Nel lungo tempo di pandemia ci siamo trovati nella necessità di concentrarci moltissimo sulle nuove esigenze dei nostri bambini e ragazzi che manifestavano difficoltà a comunicare con noi genitori: abbiamo colto spesso nei loro atteggiamenti un diffuso malessere che loro stessi non comprendevano e spesso li abbiamo aiutati a esplicitare i loro stati d’animo. A volte mi sembra di non fare abbastanza per loro: avrei voluto e vorrei riuscire a rassicurarli sul fatto che le cose torneranno come prima, anche se sono consapevole che non potrà esserci totalmente un “come prima” perché rimarremo segnati da questa difficile esperienza nuova per tutti”.
Ecco allora messe in campo tutte le strategie possibili “per aiutarli a convivere con questa attualità che nessuno di noi ha mai sperimentato. Noi che come genitori abbiamo sempre vissuto la normalità delle relazioni interpersonali, dobbiamo mantenere vivo in loro il desiderio di relazioni reali, limitando quelle digitali. Purtroppo queste ultime sono diventate da molti mesi la normalità per esigenze scolastiche e per tante necessità quotidiane, compreso il bisogno di comunicare con gli amici. Cerchiamo di trasmettere ai nostri figli, con mille tentativi e in svariate forme, la bellezza della vita anche nella situazione attuale, in cui sono spesso limitate le possibilità di espressione, nella certezza che ognuno di noi deve riconoscersi nella sua unicità e irripetibilità anche in questo tempo in cui spesso ci sentiamo isolati, smarriti e confusi.
Ovviamente resta sempre alta la guardia nel contesto delle norme attuali che impongono di avere la massima cura della sicurezza personale e di coloro che incontriamo ogni giorno”.