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Bibione, l’orario: per i turisti è svago, per noi lavoro
Si apre la stagione balneare: turisti e lavoro per il territorio
Le categorie economiche e del commercio, chiedono a gran voce di togliere il “coprifuoco”. Senza il “coprifuoco” circa 500 ristoranti, pub, bar e agriturismi delle località balneari della “Costa Veneta”, delle quali è presidente Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento, potrebbero recuperare dal 70/80% del fatturato. Questo è quanto rivela l’indagine condotta dalla “Lago.com”, leader in rierche di mercato soprattutto nel mondo dell’enogastronomia.
L’anno scorso il lockdown e le aperture con tutte le restrizioni imposte, “costarono” al mondo della ristorazione (bar, chioschi e pub) oltre 25 milioni di perdite.
“Tratterò il “coprifuoco” con i colleghi del “G20 Spiagge” e della “Costa Veneta” – ha dichiarato Codognotto -, perché il nostro obiettivo è la riapertura dell’economia e la tutela dei circa 50 mila addetti che lavorano nelle spiagge durante il periodo estivo”.
Sulla questione è intervenuto anche Valerio Nadal, presidente “Condifesa Veneto” (oltre 20 mila imprese agricole associate). “Lo stop alle limitazioni dell’orario aiuterebbe le aperture serali con l’arrivo della bella stagione e la ripresa del turismo – ha dichiarato Nadal -.Oggi il turista è pronto ed ha assunto la cultura del rispetto delle regole. Nelle nostre spiagge, sia da parte della gente che dei gestori, c’è piena volontà di rispettare le regole.
“C’è voglia di ripartire – ha insistito Franco Passador, direttore generale di “Vivo Cantine”, associazione viticoltori del Veneto Orientale. Lo scorso anno, il mondo del vino ha pagato un “dazio” pesante nelle località turistiche. Per il nostro territorio il turismo è uno dei settori a dir poco trainanti dell’economia. Innanzi tutto deve emergere il rispetto delle regole, ma anche attenzione verso le categorie economiche”.