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Solo l’11% delle cooperative ha diminuito il personale, per un 68% è rimasto stabile
Confcooperative Pordenone: 138 realtà per 55mila soci
Da oltre un anno le realtà aderenti a Confcooperative Pordenone sono in prima linea sul fronte del lavoro per rispondere alle sfide poste dalla pandemia. Non sempre è facile, ma il comparto ha confermato la propria forza di resilienza, come racconta il presidente Luigi Piccoli tracciando un quadro della realtà che presiede, forte di 138 cooperative per un totale di oltre 55 mila soci.
Quali i settori che hanno sofferto di più?
Il settore che ha patito di più a causa dell’emergenza sanitaria è quello della cultura, spettacolo e turismo. Confidiamo che il calendario di riaperture che si sta attrezzando possa portare maggiori risposte positive con l’arrivo della bella stagione. Anche le cooperative sociali del tipo B, che hanno a che fare con persone fragili e con disabilità, hanno dovuto per gran parte del 2020 rinunciare a diverse realtà in presenza, con gli operatori che solo online hanno potuto seguire gli utenti. A volte questo ha inciso su percorsi terapeutici, creando momenti di grande sofferenza. Ma fortunatamente, con l’avvio della vaccinazione, questo 2021 è iniziato con maggiori speranze. In media i settori più colpiti hanno avuto perdite di fatturato tra il 30 e 70%, con alcune cooperative che hanno dovuto fare ricorso alla cassa integrazione.
Chi invece ha saputo resistere meglio?
La cooperazione di consumo e quella agricola hanno dato un grande contributo nel primo lockdown e mesi successivi garantendo con spirito di abnegazione i beni di prima necessità. Il credito cooperativo ha messo in campo una serie di sostegni economici e finanziari per diverse realtà in difficoltà, dalle famiglie alle aziende e le associazioni.
Ci saranno tanti licenziamenti non appena scadrà il blocco governativo?
Anche nelle crisi economiche degli anni scorsi la cooperazione ha dimostrato di essere capace di assorbire le difficoltà, salvaguardando fatturati e posti di lavoro: confido che anche questa volta sia così, anche perché se c’è un aspetto positivo che l’epidemia ha portato è il rafforzamento del dialogo e della sinergia tra le nostre cooperative, anche di settori diversi, con la collaborazione e il supporto dei nostri uffici provinciali guidati dal direttore Marco Bagnariol. Dai primi dati in nostro possesso, nel 2020 solo l’11% delle cooperative ha diminuito il personale, per un 68% è rimasto stabile e c’è stato anche un 21% che lo ha aumentato”.
Cosa vi aspettate dal 2021?
Maggiore serenità e soprattutto la possibilità di programmare con più certezze il futuro. Il 70mo anniversario della nostra realtà provinciale, che cade proprio in quest’anno e che contiamo di celebrare non appena la situazione sanitaria lo permetterà, sarà in tal senso non solo un punto di arrivo ma anche di ripartenza.