Speciali
Plastic Free per liberare il mondo dalla plastica
Dal Veneto ma anche in Friuli Venezia Giulia, Pordenone compresa. Passeggiate utili a uomo e ambiente
Chiedersi il perché forse potrebbe aiutare. “Perché” – ecco il primo – la consapevolezza può determinare le azioni e spingere oltre. Come – ad esempio – indurre chi è già rispettoso e attento a farsi ancora più ambasciatore per il rispetto dell’ambiente, del territorio. Che detta così è già importante di per sé, ma specificare che in gioco è anche la nostra salute può indurre quell’attenzione in più. “La plastica ha un grande impatto sulla fauna, basti pensare ai problemi sul sistema endocrino del pesce che a catena si trasmette sull’uomo minandone la sua integrità – sottolinea Riccardo Mancin, referente per la regione Veneto dell’Associazione nazionale Plastic Free Onlus -. L’incidenza sugli animali è pesante: tutti gli anni muoiono 150 mila creature marine a causa dell’ingestione di plastiche. Le tartarughe marine sono bersagliate: per questo sosteniamo il centro di recupero di Calimera, a Lecce: chiunque può donare ciò che riesce e ricevere un attestato. Problemi al sistema marino sono causate anche dalle reti fantasma”.
“Le microplastiche – prosegue Mancin – sono state trovate nella placenta umana, quindi già a livello di feto. Le nanoplastiche, invece, le hanno rinvenute anche nei ghiacciai, al polo, e aleggiano nell’aria: non propriamente una buona notizia se si considera che alla base della produzione della plastica c’è il petrolio”.
E si arriva ancora più alla stretta attualità, con le conseguenze legate al Covid: “Questa pandemia ha peggiorato, e sta continuando a farlo, la situazione: molte mascherine abbandonate lungo strade e sentieri devono essere smaltite. Il Covid sta inoltre incentivando l’usa e getta visto anche l’aumento dell’asporto tra bar e ristoranti. Evidenti i risultati: l’ambiente è sempre più sporco, i fossi pieni di sacchi. Tre passi indietro hanno vanificato quello potenzialmente in avanti con la legge che pareva segnare la svolta per quest’anno con la messa al bando della plastica monouso e usa e getta “.
PLASTIC FREE Nata a luglio 2019, si sta espandendo a macchia d’olio in Italia facendo sistema con le comunità locali e le istituzioni: “Stiamo creando referenti regionali e, a scendere, provinciali e comunali. In Veneto abbiamo circa 350 associati – sottolinea Mancin – e stanno nascendo comitati anche in Friuli Venezia Giulia: al momento a Trieste, Udine, Codroipo e Pordenone. Per chi volesse aderire può richiedere informazioni collegandosi al nostro sito https://www.plasticfreeonlus.it”.
Il boom di adesioni registrato in poco tempo fa ben sperare sul futuro. “Siamo fiduciosi anche per il supporto che stiamo ricevendo dalle amministrazioni comunali. Al proposito, tra i vari progetti abbiamo ideato e avviato il “Comune Plastic Free”: alle amministrazioni virtuose che si impegnano a ridurre la plastica – attraverso l’utilizzo dell’acqua del sindaco, di materiale compostabile alle sagre e borracce nelle scuole – consegniamo la bandiera simbolica da appendere, per chi desidera, fuori del municipio. Abbiamo anche ottenuto dei contributi per la realizzazione di progetti che rendicontiamo al dettaglio: al momento hanno aderito i Comuni di Matera, Castro, Maddaloni Caserta e il nostro (Riccardo abita sul Delta del Po, nel Basso Polesine, ndr) Mogliano Veneto”.
E siccome parte tutto dal pensiero, la sensibilizzazione recita un ruolo importante: “Per questo incontriamo gli studenti nelle scuole per spiegare come differenziare e altro ancora. Covid permettendo, speriamo di poterci tornare presto”.
Nel frattempo lancia un appello ai cittadini: “Spesso si riscontrano rifiuti differenziati in modo scorretto, innescando un circolo vizioso con aumento delle tasse rifiuti ecc..”.
E invita a seguire i vari progetti dell’associazione, ce n’è per tutti i gusti: “Da un’idea di Paolo Monesi è nato anche Plastic Free Walk: camminare e ripulire le strade dove ci sono rifiuti, due in uno”.
In fondo, ne va anche della nostra salute.