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Le parole chiave: ecosostenibilità, digitalizzazione formazione del capitale umano e inclusione
Parla Michelangelo Agrusti, presidente Confindustria Alto Adriatico
Ecosostenibilità, digitalizzazione, formazione del capitale umano e inclusione. Per Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, sono i trend di fondo che sosterranno la nuova fase di crescita del mondo e vanno assecondati. “Abbiamo tutti – osserva – l’intelligenza, la velocità, la volontà, gli strumenti, e oggi gli stimoli finanziari adeguati, per centrare questi obiettivi. Usciamo tutti insieme da questa notte buia. Vinciamo tutti insieme la sfida del futuro”. Per Agrusti, siamo, oramai, alla soluzione di questa gigantesca crisi sanitaria che ha investito il mondo intero e anche alla vigilia della ripartenza dell’economia mondiale. “Nostro compito fondamentale sarà quello di farci trovare preparati a questo nuovo inizio, sfruttando tutti gli stimoli finanziari ed economici che governo e regione stanno per mettere in campo”. Condizione imprescindibile per la ripartenza, a suo giudizio, sono i vaccini. “Noi, come Confindustria siamo pronti. Partiremo in questi giorni, abbiamo già 40 mila pre-adesioni in 380 aziende. Nel pordenonese ci saranno degli hub nelle zone industriali (a Vallenoncello, Ponterosso, Interporto e Nip) a servizio delle imprese che non hanno, al loro interno, spazi adeguati, ci sarà anche un hub mobile per raggiungere le aree più periferiche. Il sistema è stato definito in accordo con Cgil, Cisl e Uil e il dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria, e l’impegno è di vaccinare tutti, anche lavoratori dipendenti di aziende non aderenti a Confindustria. I vaccini probabilmente saranno quelli di Pfizer e Moderna, per i quali garantiremo la catena del freddo. Tutta l’operazione, gestita in coordinamento con i sindacati, è stata finanziata da Confindustria”.
Quanto al prossimo futuro, l’industria regionale, nel suo complesso, sta dando forti segnali di ripresa, a partire dalla filiera legata alla casa”.
“Stiamo per assistere – riprende Agrusti – all’esplosione di un desiderio di rinascita che investirà con prepotenza l’economia. Le persone vorranno tornare a uscire, fare acquisti, andare al ristorante e in vacanza, mettendo in circolo quei 70 miliardi di risparmi che chi non ha patito, sotto il profilo finanziario, questo lungo periodo, ha accantonato. E assisteremo a una ripresa molto sostenuta dei mercati internazionali. Segnalo, ad esempio, che in Cina la manifattura sta crescendo del +38%. E non credo che, una volta finito il blocco dei licenziamenti, gli imprenditori saranno assaliti dal desiderio di licenziare, penso invece che vorranno assumere”.