Preti e social. L’affettività ai tempi dei social

Nel corso della serata dell’8 marzo, organizzata dal Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori - don di Noto ha sottolineato la rilevanza della comunicazione nel rafforzare o indebolire i legami tra le persone e la necessità che le connessioni nel mondo social si accompagnino ad incontri veri

“Preti e social. L’affettività ai tempi dei social”: questo il tema dell’intervento on line di don Fortunato di Noto – esperto di fama internazionale delle “periferie digitali” e della lotta alla pedofilia in rete – nell’ambito di un percorso di formazione che il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori sta realizzando insieme ai seminaristi della Diocesi di Concordia Pordenone.

Nel corso della serata dell’8 marzo u.s. don di Noto – che ha fondato nel 1996 l’associazione Meter per portare avanti la sua opera di denuncia, sensibilizzazione e formazione – ha sottolineato la rilevanza della comunicazione nel rafforzare o indebolire i legami tra le persone e la necessità che le connessioni nel mondo social si accompagnino ad incontri veri. Si è anche interrogato sul modo di presentarsi nei profili social, evidenziando il ruolo che un sano equilibrio affettivo può avere per affrontare in modo sereno e positivo il mondo on line. Nell’era del web – ha aggiunto il relatore – c’è il rischio per un sacerdote di incorrere in “scivoloni”, legati ai tanti rischi della comunicazione digitale di cui bisogna essere consapevoli. Da qui l’importanza della cura della maturazione della sfera affettiva che deve essere presente fin dalla formazione al presbiterato per rendere il sacerdote capace di usare ogni strumento di comunicazione in modo “evangelico”.

Il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori che ha organizzato l’incontro è stato istituito poco più di un anno fa, su sollecitazione di Papa Francesco, per cercare di dare un segnale efficace di fronte al delicato problema degli abusi sessuali nella Chiesa. Egli ha voluto in ogni Diocesi la presenza di un Centro che possa accogliere le segnalazioni e i dolorosi vissuti di coloro che ne fossero stati vittime, per offrire ascolto, sostegno e indirizzo nei passi da seguire. Un ulteriore compito del Servizio riguarda poi l’ambito formativo, per far sì che all’interno delle comunità ecclesiali cresca sempre più una cultura di attenzione alle esigenze dei piccoli e delle persone fragili.

Con questo intento il Servizio Diocesano ha avviato nello scorso autunno un percorso dedicato al tema degli abusi sessuali nella Chiesa, affiancando coloro che si stanno formando per diventare sacerdoti. L’attuale situazione pandemica non permette purtroppo di svolgere incontri in presenza, così il gruppo di lavoro del Servizio ha adottato la modalità on line, in attesa di poter condividere di persona le ulteriori tappe del cammino formativo.

Altre informazioni sul Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori sono reperibili nel sito della Diocesi: www.diocesi.concordia-pordenone.it