Portogruaro
L’enciclica papale “Laudato sì” come un messaggio per il futuro dell’umanità
Incontro del 25 marzo al Marconi
L’enciclica papale “Laudato sì” come un messaggio per il futuro dell’umanità. Un futuro che dobbiamo costruire, a partire da una corretta informazione, attraverso un’azione educativa che porti ognuno a prendersi cura della casa comune.
Questo è stato il tema attorno a cui si è sviluppato l’incontro che per il “mese dell’educazione” ha portato al Collegio Marconi, in modalità on line, i professori Zoboli e Malavasi, nell’incontro svoltosi il 25 marzo. Incontro introdotto dal rettore Mons. Orioldo Marson e preceduto dal saluto del vescovo Pellegrini e coordinato da Susanna Geremia per l’Associazione Amici Marconi.
Il prof. Zoboli è docente di politica economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dirige l’Alta Scuola per l’Ambiente, un laboratorio di cultura e di proposte dove singoli studiosi affrontano in chiave multidisciplinare i temi legati all’ecologia integrale. Perchè, come è stato ribadito durante l’incontro dai partecipanti “o l’ecologia è integrale o non è”. Che poi è il concetto che sta alla base della Laudato sì, in cui la parola clima è nominata 14 volte, la parola poveri ben 59 volte. Non possiamo separare l’umano dal mondo.
“Per me l’economia è una scienza sociale, al servizio delle persone”, per questo il prof. Zoboli ha insistito sul concetto di transizione di sostenibilità, a partire dai documenti ormai divenuti imprescindibili, compresa l’enciclica papale e, più recente, il Recovery Plan, in cui circa metà dei fondi sono destinati a questo fine. Transizione che passa attraverso stili di vita e verità dell’informazione; selettività e distribuzione dei benefici; adattamento al clima; idea del mondo come una sola casa, che è alla base sia della Laudato sì che della Fratelli tutti. “la transizione di sostenibilità non è possibile senza nuovi stili di vita e l’ecologia integrale ne è l’ispirazione” ha concluso l’economista.
Il prof. Malavasi, professore di Pedagogia presso la stessa Università cattolica e anch’egli docente presso l’Alta Scuola per l’Ambiente, ha impostato il suo intervento sul significato del prendersi cura della casa comune, inteso come insegnamento dell’umano, inseparabile dal mondo, in quanto creature. “Ad ogni generazione tocca di insegnare l’umano, che è la cura, l’accompagnamento, la custodia del creato, questione chiave della presente Dottrina sociale della Chiesa, e centro dell’azione educativa”.
Come in un convegno in presenza, non sono mancate le domande, arrivate alla coordinatrice e rivolte ai relatori. E, dato il contesto, hanno riguardato in particolare l’educazione ecologica. Che non può essere una “serie di risposte a problemi parziali, ma è più profonda, implica uno sguardo diverso, è spiritualità, perchè imparare è costruire se stessi giorno dopo giorno a tutte le età della vita” ha concluso Malavasi, il quale non ha mancato di riferirsi al periodo che stiamo vivendo, che “ci sta insegnando molto più di quello che pensiamo”.