Veneto Orientale
Concordia Sagittaria, Quaresima: dalla cenere all’acqua
La proposta è un’esortazione a "Ritornare a Dio"
Sono 63 i ragazzi e ragazze di quarta elementare che domenica 28 febbraio si accostano al sacramento della riconciliazione, per la loro “prima confessione”. Sono accompagnati dalle famiglie, oltre che dai catechisti e animatori. Fanno parte della unità pastorale concordiese (con San Pio X, San Giuseppe e il Centro), col parroco mons. Natale Padovese e collaboratori. La “festa del perdono” è suddivisa in due turni: alle 14.30 e alle 17.
L’appuntamento si colloca nel contesto del cammino quaresimale, che, sul foglio parrocchiale “Canta e Cammina”, si snoda “Dalla Cenere all’Acqua”, reso ancor più interessante, dall’uso della parlata concordiese, con i termini: “Daa Sinisa a l’Aga”.
E ancor più suggestivi, dalla narrazione del parroco “don Natale”, che firma la pagina del foglio.
Si recuperano due ingredienti, che fanno anche da riferimento simbolico: la “cenere e l’acqua”. La prima era eloquente anche per il colore, il profumo e l’utilizzo di un tempo. La seconda è ancor più significativa, col gesto compiuto da Gesù, nel “lavare i piedi agli apostoli”.
Si integrano di una ulteriore valenza, collocate nel contesto del cammino quaresimale, con l’invito: “Ritornate a me con tutto il cuore”, posto in risalto dalla proposta di vivere questo tempo come un’esortazione a “Ritornare a Dio”. Per molti può divenire un obiettivo centrale, favorito dai seguenti interrogativi: “dov’è orientato il mio cuore? dove mi porta il navigatore della mia vita: verso Dio o verso il mio io? Vivo per piacere al Signore, o per essere notato, lodato, preferito… e così via? Ho un cuore ’ballerino’, che fa un passo avanti e uno indietro, ama un po’ il Signore e un po’ il mondo, oppure un cuore saldo in Dio?”.
Se ci si ispira al “Figlio prodigo” del vangelo, si capisce che per ognuno è il tempo di ritornare al Padre.
“Come quel figlio, anche noi abbiamo dimenticato il profumo di casa, abbiamo dilapidato beni preziosi, per cose da poco. Siamo rimasti con le mani vuote e il cuore scontento. Siamo caduti: siamo figli che cadono in continuazione, come bimbi che provano a camminare, ma vanno in terra, e hanno bisogno di essere rialzati ogni volta dal papà”.
Egli conclude: “È il perdono del Padre che ci rimette in piedi: il perdono di Dio, la Confessione. È il primo passo del nostro viaggio di ritorno. Questo nostro viaggio di ritorno a Dio. È possibile solo perché c’è stato il viaggio di andata di Gesù verso di noi”.