Veneto Orientale
Silea-Gonars, aperti i cantieri per il rifacimento del metanodotto Mestre-Trieste
I viticoltori hanno chiesto che gli indennizzi previsti compensino adeguatamente il disagio e il danno portato a vigneti
Sono in corso i lavori – che si concluderanno presumibilmente in autunno – per il rifacimento del metanodotto Mestre-Trieste, tratto Silea (TV)-Gonars (UD).
Opera che attraversa il Veneto orientale, come avrà potuto notare chi percorre la Postumia tra Pramaggiore e Pradipozzo, dai terreni delimitati da parecchi metri di rete rossa da cantiere, in zona Comugne.
L’infrastruttura presenta una lunghezza di 81,62 km. Oltre alla linea principale comprende anche la realizzazione di una serie di condotte derivanti e due stazioni di lancio e di ricevimento ai due capolinea.
Il trasporto del gas naturale avviene in tubi in acciaio con una pressione di progetto di 75 bar, ad una densità di 0,72 kg/m3 circa, con punti di intercettazione e di derivazione che permettono di interrompere eventualmente il flusso di gas. Tali impianti sono recintati e alti 2 m.
L’area di cantiere in prossimità di infrastrutture da attraversare (è il caso della strada regionale Postumia) è larga una trentina di metri. Il lavoro consiste nello sfilamento dei tubi preesistenti, la saldatura di linea, lo scavo della trincea, la posa e l’interro della condotta, la realizzazione degli attraversamenti e degli impianti e punti di linea, il collaudo e, infine, l’ esecuzione del ripristino.
L’opera pur sviluppandosi sul percorso tracciato 50 anni fa, quando fu realizzato il metanodotto che doveva distribuire il gas che dall’est entrava in Italia, presenta un impatto sul territorio molto più importante per vari aspetti: vi sono dei tratti completamente nuovi, come avviene in comune di Pramaggiore; la fascia di servitù è portata da 23 a 27 metri; alcune opere pertinenti hanno una dimensione molto maggiore rispetto agli attuali punti di intercettazione e derivazione. E’ il caso della struttura di controllo che sarà realizzata in zona Carline (tra i comuni di Annone e di Pramaggiore, in territorio annonese) che occupa una piazzola cementata di 252 mq che ospita il punto strategico di controllo del perimetro di 114 metri.
Sulla base di questi elementi alcuni viticoltori hanno cercato di ottenere che gli indennizzi previsti compensino adeguatamente il disagio e il danno portato a vigneti anche di nuovo impianto, e in particolare alla produzione del biologico.