Veneto Orientale
Pramaggiore, gioco d’azzardo: incontri allo sportello
Orientamento a supporto delle famiglie. Il 10 febbraio e il 10 marzo in biblioteca (10.30-11.30)
Con il 2021, proseguono le attività dello sportello di ascolto e orientamento per problemi di gioco d’azzardo, organizzati dal Servizio per le Dipendenze dell’Ulss 4 (Ser.D.), grazie al Piano Operativo Regionale Gioco D’Azzardo Patologico, in collaborazione con le Amministrazioni comunali del territorio.
Il suo obiettivo è dare sostegno a giocatori e famiglie che si trovano ad affrontare casi di ludopatia, problematica sanitaria di dimensioni sempre più rilevanti.
GLI INCONTRI In questo nuovo anno, il Comune di Pramaggiore ha già fissato tre appuntamenti per i primi tre mesi del 2021, il primo dei quali si è già tenuto mercoledì 13 gennaio. Seguiranno le date del 10 febbraio e del 10 marzo in biblioteca dalle 10.30 alle 11.30. L’attività è rivolta a tutti ed è gratuita: per accedervi basta contattare i Servizi Sociali del Comune (tel. 0421.203687 – servizisociali@comune.pramaggiore.ve.it – www.comune.pramaggiore.ve.it) o il Ser.D (tel. 334.6707087 – gap@aulss4.veneto.it).
«Abbiamo individuato la biblioteca come luogo degli incontri per lo sportello, lo spazio più adatto per assicurare riservatezza – spiega Manuela Barbiero, assessore all’Istruzione e Cultura, Politiche giovanili e Pari Opportunità del Comune di Pramaggiore -. C’è stato bisogno di molta pazienza perché riuscisse a prendere piede questa attività. Da dicembre, dopo il confronto con l’Ulss, sappiamo che una persona si è affidata al servizio. Questo, tuttavia, non significa che nel nostro Comune non ci siano casistiche. È stato riscontrato infatti che le persone, pur di mantenere l’anonimato, si affidano ai Comuni limitrofi che danno il servizio. Come Amministrazione comunale ci teniamo a sottolineare l’importanza di questo sportello, la sua gratuità e la sua riservatezza. A dicembre abbiamo voluto dare risalto proprio a questa attività attuando diversi modi per farlo conoscere, dandone informazione dai medici di famiglia, nelle farmacie, in parrocchia e nei gruppi WhatsApp tra cittadini».