Domande e risposte sul vaccino Covid 19

Come funziona

I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave, permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. I vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e impedisce l’infezione delle cellule.

EFFICACIA E SICUREZZA DELLA VACCINAZIONE

La sperimentazione è stata abbreviata per disporre presto del vaccino?

Gli studi sui vaccini anti COVID-19, compreso il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty), sono iniziati nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno coinvolto un numero molto elevato di persone (dieci volte superiore agli standard di anaaloghi studi per lo sviluppo dei vaccini), perciò è stato possibile realizzare uno studio di grandi dimensioni, sufficienti a dimostrare efficacia e sicurezza.

I tempi brevi che hanno portato alla registrazione rapida sono stati resi possibili grazie alle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a Rna, alle grandi risorse umane ed economiche messe a disposizione via via che questi venivano prodotti. Queste misure hanno portato a risparmiare anni sui tempi di approvazione.

Come sono stati condotti gli studi clinici? Uno studio clinico di dimensioni molto ampie ha dimostrato che il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è efficace nella prevenzione di COVID 19 nei soggetti a partire dai 16 anni di età. L’efficacia è stata calcolata su oltre 36.000 persone, compresi soggetti di età superiore ai 75 anni.

Quanto è efficace il vaccino? I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino, somministrate a distanza di 21 giorni, possono evitare al 95% degli adulti di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere, etnie.

L’efficacia è stata dimostrata dopo una settimana dalla seconda dose.

La durata della protezione non è definita con certezza, perché il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di 9-12 mesi.

Per la seconda dose si userà il medesimo vaccino della prima.

Il vaccino può provocare alterazioni genetiche? Questo vaccino non utilizza virus attivi, ma una componente genetica che oporta nell’organismo del vaccinato l’informazione per produrre anticorpi specifici, perciò il vaccino non può causare malattie. In più lo stesso si degrada da sè dopo pochi giorni nella persona che lo riceve.

Quali reazioni avverse gravi sono state osservate durante la sperimentazione? L’unica reazione avversa severa più frequente è riconducibile all’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce spontaneamente.

In generale, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose. Si sono verificate anche reazioni allergiche. Tutte saranno segnalate al sistema di farmaco – vigilanza così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione.

Come viene rilevata l’assenza di controindicazioni? Prima della vaccinazione il personale sanitario pone alla persona da vaccinare una serie di precise e semplici domande, utilizzando una scheda standardizzata. L’operatore stesso verifica la presenza di controindicazioni o precauzioni particolari, come riportato anche nella scheda tecnica del vaccino.

È stata segnalata una nuova variante del virus SARS-CoV-2

Il vaccino sarà efficace anche nei confronti di questa nuova variante, dato che le varianti non alterano l’assetto e le componenti del virus per cui è improbabile un effetto negativo sulla vaccinazione.

Vaccinazione e già infettati La vaccinazione non è in contrasto con una precedente infezione da COVID, anzi potenzia la memoria immunitaria.

Coloro che hanno avuto una diagnosi di positività a COVID-19 non necessitano di una vaccinazione nella prima fase della campagna vaccinale.

Persone con precedenti reazioni anafilattiche Le persone con una storia di gravi reazioni anafilattiche o di grave allergia dovranno consultarsi col proprio medico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Nei soggetti a cui è stato somministrato il vaccino sono state osservate alcune reazioni allergiche, ma pochissimi casi di anafilassi (grave reazione allergica).

Donne in gravidanza L’Istituto Superiore di Sanità ha in atto un sistema di sorveglianza sulle donne in gravidanza. In generale, l’uso del vaccino durante la gravidanza e l’allattamento dovrebbe essere deciso in stretta consultazione con un operatore sanitario, considerati benefici e rischi.

Vaccino antiCovid e minori Questo vaccino non è al momento raccomandato nei minori di età inferiore a 16 anni.

Persone con immunodeficienza o con malattie Durante gli studi clinici non si sono osservate differenze circa la comparsa di sintomi riconducibili a malattie autoimmuni o infiammatorie tra vaccinati e soggetti trattati con placebo. Le persone con malattie autoimmuni che non abbiano controindicazioni possono ricevere il vaccino.

I dati relativi all’uso in persone con sistema immunitario indebolito sono limitati. Sebbene queste persone possano non rispondere altrettanto bene al vaccino, non vi sono particolari problemi di sicurezza. Inoltre alle persone con malattie croniche, diabete, tumori, malattie cardiovascolari sarà data priorità nell’invito alla vaccinazione.

Antinfluenzale e anti Covid Per le persone che hanno fatto la vaccinazione anti influenzale da poco non vi sono dati sull’interferenza tra vaccinazione anti COVID-19 e altre vaccinazioni, tuttavia data la natura del vaccino in corso è improbabile che interferisca con altri vaccini. Il distanziamento di un paio di settimane può tuttavia essere una misura precauzionale.

Vaccinazione: da chi e per chi? La vaccinazione sarà effettuata da medici e infermieri dei servizi vaccinali pubblici, persone che da tempo praticano vaccinazioni e sono esperte nelle tecniche di vaccinazione. Inoltre, in considerazione della particolarità di questo vaccino, gli operatori sanitari hanno ricevuto ulteriori informazioni.

Nella fase iniziale la vaccinazione è riservata al personale sanitario e agli ospiti delle residenze per anziani.

 

Vaccino e comunità. Il vaccino protegge la singola persona, ma se siamo in tanti a vaccinarci, sarà possibile ridurre in parte la circolazione del virus e quindi proteggere anche tutte le persone che non si possono vaccinare: la vaccinazione si fa per proteggere sé stessi ma anche la comunità in cui viviamo.

Sicuri al 100%? Anche se l’efficacia del vaccino è molto alta, vi sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa immunitaria, pertanto essere vaccinati non conferisce un “certificato di libertà”: occorre continuare nei comportamenti corretti e nelle misure di contenimento del rischio d’infezione.

Quale vaccino? Il Governo italiano, tramite procedure europee, ha prenotato l’acquisto di oltre 200 milioni di dosi di vaccini anti COVID-19 da sei diversi produttori. Non ci sarà libera scelta su quale vaccino preferire: il vaccino disponibile al tempo e al luogo sarà offerto dai servizi vaccinali a parità di sicurezza ed efficacia.