Speciali
Claut: “Gli impianti di risalita sono chiusi ma la montagna non è morta”
Parla il sindaco Gionata Sturam
Oltre a Piancavallo, l’altro polo degli sport invernali nel Friuli Occidentale è Claut.
Il paese della Valcellina ha ospitato nel 2011 i Mondiali di scialpinismo, tenutisi sul nevaio del Pradut, e continua ad essere un riferimento importante per gli sport del ghiaccio e per lo sci nordico.
“Gli impianti di risalita sono chiusi, ma la montagna non è morta – spiega il sindaco di Claut, Gionata Sturam – c’è stato uno spostamento significativo del turismo sportivo verso lo sci di fondo, lo scialpinismo e le ciaspolate. Insomma le restrizioni avevano creato le opportunità e le condizioni per vivere la montagna in modo differente. Purtroppo ora che siamo entrati in zona arancione a utilizzare gli impianti sono solo i residenti della vallata”.
PALAGHIACCIO E PISTE DA FONDO In località Tre Pini, ossia nella zona del palaghiaccio, si sviluppano due piste per il fondo: un anello da 2 km, che è anche illuminato, e uno da 5 km che si addentra tra le pinete circostanti.
La neve caduta copiosa quest’anno come non mai nell’ultimo ventennio aveva concorso al boom di affluenze della prima parte di dicembre. “Anche il palaghiaccio – continua Sturam – è chiuso al pubblico, utilizzabile solo dalle società con atleti agonisti. Al momento ci sono i giocatori di curling e quelli di hockey di Feltre e della Base Usaf di Aviano, oltre agli atleti del pattinaggio”.
Il palaghiaccio, intitolato ad Alceo Della Valentina, sarà a breve oggetto di lavori di riqualificazione in vista degli Eyof invernali in programma nel 2023. “Potrebbe così ospitare grandi eventi internazionali di curling e pattinaggio o i collegiali di rappresentative nazionali”.