Dimezzati gli incidenti mortali sulle strade nel 2019

I risultati di un'indagine dell'Aci nel Friuli Occidentale. I responsabili degli incidenti appartengono, in maggioranza, alla fascia di età compresa fra 30 e 54 anni

Scendono a 11 i morti/anno dovuti a incidente stradale nel 2019 rispetto ai 20 morti/anno del 2018, segnando così il miglior risultato della regione in termini di riduzione dei decessi. Anche il numero complessivo degli incidenti scende da 726/anno a 681/anno così come il numero dei feriti, che passa da 1018/anno a 919/anno. “Grazie a questa inversione di tendenza – sottolinea il presidente dell’Aci di Pordenone, Corrado Della Mattia, – possiamo sostenere senza alcun dubbio che nel pordenonese il costo sociale generato dall’incidentalità è il più contenuto del territorio regionale”. Un secondo elemento da tenere in evidenza è il luogo dove si genera maggior incidentalità che, al contrario di quanto si possa pensare, è marcatamente l’area urbana. In questo ambito accadono circa il 70% dei sinistri e dei relativi costi sociali, mentre il restante 30% degli incidenti avviene sulle strade provinciali regionali o comunque extraurbane. Residuale risulta la frequenza in ambito autostradale. Analizzando le cause prevalenti di sinistrosità, scopriamo che l’incidente classico avviene più frequentemente in prossimità di incroci e/o in presenza di segnaletica o per distrazione. Contenuto è l’apporto del mancato rispetto del limite di velocità. “Contrariamente a quanto si possa pensare – rileva Della Mattia – non sono i giovani neopatentati a provocare il maggior numero di incidenti ma i loro zii o genitori. La fascia imputata è infatti quella dai 30 ai 54 anni. A loro parziale difesa, il fatto che, per motivi professionali, è la categoria che utilizza con maggior frequenza l’auto”. (m.p.)