Cinto, emergenza sanitaria: al Comune un nuovo assistente sociale

Figura cardine nell’attuazione di strategie per i più fragili

In questo periodo di emergenza sanitaria, il Comune di Cinto Caomaggiore si è dotato stabilmente di un assistente sociale, figura cardine nella programmazione e nell’attuazione di strategie di aiuto alla popolazione più fragile. «La politica aveva abolito questa figura professionale da oltre 10 anni, risolvendo la questione con la precarietà dell’esternalizzazione del servizio ad una cooperativa – spiega il sindaco Gianluca Falcomer -. Poi venne la crisi conseguente al 2008 con i limiti alle assunzioni anche nelle amministrazioni comunali. L’attuale opposizione, erede di chi aveva eliminato questo ruolo, usava questa situazione cercando di incolpare chi da tempo ne denunciava invece lo scandalo». Il primo cittadino e l’assessore Fabio Pivetta hanno quindi cercato di trovare il modo per far tornare nel Comune una figura così importante che finalmente ha preso servizio dal primo di dicembre. «In questi anni abbiamo gettato le basi per una politica sociale del territorio che coinvolge, e in parte integra, altre realtà come i Comuni di Portogruaro e di Teglio Veneto e la Residenza per Anziani “Francescon” di Portogruaro, polo di erogazione di servizi per la terza età – aggiunge Falcomer -. L’obiettivo è gestire tutti i servizi alla persona in modo centrale, con un unico punto di riferimento. Siamo grati agli uffici che hanno cercato di colmare alcune lacune dovute a volte alla frammentarietà della presenza di un’assistente sociale non organica all’ente, ma siamo grati anche a queste collaboratrici, a queste professioniste, che sempre ci hanno messo del proprio, e di più, per onorare il prezioso lavoro pubblico che svolgevano, anche se in situazioni di precarietà. Un grazie va anche agli uffici dei Servizi Sociali di Portogruaro e alla Residenza Francescon e a tutti coloro che hanno collaborato con il nostro Comune per non fare mai mancare questo servizio essenziale. Continueremo a dare disponibilità alla collaborazione perché la forza sta nell’unione delle competenze».