Cet: un Natale Inedito

Natale da vivere con fede, speranza e necessaria prudenza: andare al cuore della festa cristiana.  Sacramento della confessione: i Vescovi diocesani, in caso di necessità e a loro giudizio, potranno valorizzare la forma straordinaria con assoluzione comunitaria e generale

I Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto si sono incontrati lunedì 7 dicembre u.s., invideoconferenza, per fare insieme il punto su come accompagnare sul piano spirituale esacramentale le comunità ecclesiali del Nordest in vista del prossimo Natale, conspecifico riferimento allo svolgimento delle celebrazioni liturgiche, ad iniziare dall’Eucaristiae all’amministrazione dei sacramenti, in particolare della confessione.I Vescovi confermano vicinanza, sostegno e solidarietà alle persone, alle famiglie e allecomunità più colpite e messe a dura prova dall’attuale situazione di pandemia -oltretutto aggravata ulteriormente, in queste ore, dal maltempo che sta flagellando moltezone di quest’area – e invitano ora a preparare e vivere con fede e speranza ed anche lanecessaria prudenza i prossimi “inediti” giorni del Natale per cogliere soprattuttol’opportunità – offerta forzatamente dalle odierne circostanze – di apprezzare il caratterefondamentale e il cuore essenziale della fede cristiana, che è incontro autentico esempre nuovo con il Dio che in Gesù Cristo si fa Bambino, assume anche le povertà e lefragilità dell’uomo e ridona a tutti il senso della comune umanità e fraternità.I Vescovi hanno espresso la loro preoccupazione circa l’effettiva possibilità per moltifedeli – causa il protrarsi della pandemia – di accedere al sacramento della confessionenella tradizionale forma “individuale”, per una serie di oggettive difficoltà ed anche perevitare altri contagi e mettere ad ulteriore rischio la salute dei fedeli e dei ministri delSacramento. Consultata la Penitenzieria Apostolica in proposito, hanno quindiconvenuto che tale situazione di pandemia possa configurare quei casi di gravenecessità previsti dal Diritto Canonico e tali da portare, ad esclusivo giudizio delVescovo diocesano e secondo modalità da lui stabilite, a valorizzare e renderepraticabile la cosiddetta “terza forma” del rito della confessione con assoluzionecomunitaria e generale, sia per gli adulti che per i bambini e i ragazzi. Tutto ciò ènell’intento di valorizzare la dimensione cristiana del Natale.Ciò potrà avvenire in un tempo ben determinato e limitato (dal 16 dicembre 2020 al 6gennaio 2021), avendo cura di separare la celebrazione penitenziale comunitaria dallacelebrazione dell’Eucaristia ed accompagnando il segno sacramentale conun’adeguata catechesi e opera di formazione che metta in rilievo la straordinarietàdella forma adottata per il sacramento, il dono del perdono e della misericordia diDio, il senso del peccato e l’esigenza di una reale e continua conversione con l’invito avivere – non appena sarà possibile – il sacramento stesso nelle modalità e formetradizionali e ordinarie (confessione individuale).Durante la stessa riunione della Conferenza Episcopale Triveneto, i Vescovi hanno inoltrepreso in considerazione la difficile situazione in cui versano attualmente, per piùmotivi, molte case di riposo e strutture di cura di queste Regioni. Manifestano perciòla preoccupazione per lo stato di solitudine (soprattutto spirituale) che parecchi ospitisi trovano a vivere, talora impossibilitati ad avere relazioni frequenti con i loro familiari e aricevere il necessario accompagnamento religioso e spirituale nei momenti di malattia ofinali della vita poiché risulta difficile anche poter amministrare loro il sacramentodell’unzione dei malati.Nel contempo vi sono parecchie strutture socio-sanitarie che risentono fortemente delleconseguenze della pandemia anche a livello lavorativo, gestionale ed organizzativoevidenziando, in particolare, gravi problemi di carenza e turnazione del personale. I Vescoviesprimono vicinanza e solidarietà a dirigenti e personale socio-sanitario di talistrutture e rinnovano l’auspicio che quanti hanno competenze e responsabilità ai varilivelli – politico, istituzionale, economico ed imprenditoriale – possano affrontare,sbloccare e risolvere tali problematiche – che interessano non solo la sanità e leistituzioni socio-sanitarie di questi territori ma toccano profondamente la vita ditante persone e famiglie – mettendo sempre e di nuovo al centro la cura e la dignità dellepersone, la maggiore tutela e formazione dei lavoratori impegnati nel settore, il realerilancio e sostegno dell’attività fondamentale svolta da tali realtà socio-sanitarie.Info: cetufficiostampa@patriarcatovenezia.it .