Bambini e Covid, diario di un anno di stop e di riprese

La testimonianza di una mamma

Un freno a mano tirato con violenza: in una quotidianità piena di attività, studio, zaini da preparare, compiti, doveri, compagni, amici e parenti, piena di progetti di gite e di cose da fare, d’improvviso si fa avanti un “Fermi tutti”.

Rientrano a casa per le vacanze di carnevale e non ne usciranno più per mesi.Nei loro occhi l’inquietudine di fronte a un quotidiano che improvvisamente si fa molto lento e privo delle tante cose a cui erano abituati.

Tutti parlano di questo nemico da contrastare, di questa guerra da combattere. Le parole sono importanti, alcune parole spaventano, e vanno ridimensionate, lo abbiamo imparato, a volte è meglio spegnere la tv, a volte è meglio fare silenzio e ascoltare. Sono i bambini che si devono ascoltare, perché loro sanno tirare fuori il meglio da ogni difficoltà, riescono a recuperare la voglia di conoscere, di esplorare, di giocare, di fare festa con quel poco che si ha. La richiesta più frequente: “gioca con me mamma”, “stai con noi papà”.

Un nuovo diario inizia a prendere colore, e chi non sa ancora scrivere riesce a disegnare la vita, a mostrare le cose che vorrebbe fare, a fare un ritratto della maestra preferita che prima o poi ritroverà. E così l’estate si apre a passi felpati, le corse in giardino tra sorelle e fratelli sono il modo migliore per imparare a osservare i fiori, gli alberi da frutto, gli insetti e le tante novità che la natura offre e che si rispecchiano in questo arcobaleno di emozioni. I pochi tuffi al mare quasi in solitaria riaccendono la voglia di stare insieme ad altri. Ogni piccola cosa che si riesce a fare diventa importante e bella, tanto che non smettono di dire “mamma come sono felice”.

Finalmente settembre, finalmente la scuola. I bambini sembrano rinascere, con il loro modo delicato nell’ascoltare con attenzione e adattarsi a tutte le nuove regole che devono rispettare. Rinascono anche a casa nel loro mestiere di fare i compiti senza fare storie, ma non hanno ancora perso il desiderio di giocare con mamma e papà, i veri amici riscoperti in quest’anno che spero in tanti ricorderemo non solo per quanto abbiamo perso, per quanto abbiamo faticato, ma anche per le tante piccole cose che abbiamo recuperato.