Bambini e Covid, chissà se anche Maria e Giuseppe indosseranno la mascherina

Alcune esperienze dell’attesa tra i più piccoli delle scuole dell’infanzia

Ci stiamo preparando ad accogliere il Natale” – ci spiega Catia, coordinatrice delle scuole paritarie dell’Infanzia di Azzano Decimo e Tiezzo – quasi a sottolineare il fatto che i bambini stanno vivendo serenamente i vari momenti e le proposte scolastiche, ignari di tante preoccupazioni diffuse anche nelle loro famiglie.

Chissà se anche Maria e Giuseppe indosseranno la mascherina…

Questi piccoli hanno accettato tutte le norme imposte dal virus come un gioco, preparati e accompagnati da simpatiche filastrocche che conferiscono un tono di allegra disinvoltura ai riti da osservare ogni giorno all’ingresso: cambio delle scarpe, igienizzazione delle mani, percorso obbligato fino in aula… E qui per loro nulla è cambiato, perché in questo spazio si possono muovere in piena libertà.

E’ certamente vissuta come un fatto di normale quotidianità la mascherina indossata dall’insegnante e dal personale della scuola: è ormai un elemento di esperienza quotidiana, a scuola e fuori, al quale non fanno più caso. E poi le uscite in giardino in uno spazio riservato ad ogni sezione: e vi si avvicendano per poter accedere nel tempo a tutti i giochi. Anche questa rotazione un gioco che continua.

Pure tra i piccoli della “materna” San Giorgio” di Pordenone si respira un analogo clima di serenità. Stessi riti, stessa disinvoltura, grazie anche alla collaborazione attenta e partecipe dei genitori.

Come ci spiega la coordinatrice Anna, i bambini accolgono con la gioia e l’entusiasmo della loro età ogni proposta, come se il virus abitasse in un altro pianeta. Tra poco andranno a gruppetti nella vicina chiesa parrocchiale per allestire in un grande spazio il loro presepe. Un accorgimento per consentire adeguato distanziamento a tutti coloro che andranno a visitarlo.

In una classe prima della scuola primaria i bambini sono attentissimi a rispettare tutte le norme imposte dal Covid. La maestra ci spiega che questi scolaretti sono tanto rispettosi di queste regole perché vogliono continuare a frequentare la scuola, non vogliono assolutamente restare a casa. Le conoscono benissimo e si correggono a vicenda se qualcuno ha un momento di distrazione.

Era difficile per l’insegnante proporre alla classe la pronuncia delle lettere dell’alfabeto con la mascherina, così lei ha ideato un piccolo momento di sospensione delle regola: ha pensato di allontanarsi il più possibile dai bambini per togliersi per un attimo la mascherina al fine di far giungere loro efficacemente il suono corretto di ogni nuova lettera. Piccola infrazione necessaria.

E il sorriso? Si può cogliere soltanto negli occhi di tutti, perchè anche i bambini di prima classe hanno la bocca protetta dalla mascherina. E la portano con incantevole responsabilità.

Non tutti i preadolescenti di scuola media, come ci racconta un insegnante, riescono ad adottare un comportamento rispettoso delle molteplici regole alle quali attualmente tutti dobbiamo attenerci. Alcuni sono tanto restii da indurre i docenti a telefonare ai genitori per chiedere la loro collaborazione su questo fronte.

E’ un anno scolastico difficile anche per le conseguenze determinate dalla scuola a distanza dello scorso anno: la certezza di essere tutti promossi ha allentato l’impegno di molti ragazzi, per cui si impongono da parte degli insegnanti la necessità del recupero e anche l’intenso impegno di promuovere  adeguati atteggiamenti di consapevolezza e responsabilità da parte di tutti.

Gli insegnanti sono sottoposti a un notevole stress data la necessità di impegnarsi su molteplici fronti: oltre a promuovere e controllare il rispetto di molteplici norme anticovid, devono pure programmare la didattica a distanza in vista di una eventuale chiusura della scuola e attuare prove di collegamento con le famiglie, rese difficili da tanti fattori problematici che permangono.