Bambini e Covid, cellulari e tablet ai piccolissimi strumento e tormento per le famiglie

Risorsa e tentazione: dal dott. Pellai le istruzioni per l’uso

Schermi potenzialmente pericolosi per i giovanissimi, ma schermi necessari per la scuola a distanza. Nella scorsa primavera la sospensione delle lezioni aveva determinato la necessità di adottare il piccolo schermo per continuare il percorso scolastico tramite il contatto telematico con gli insegnanti anche per i bambini della scuola dell’Infanzia. In quel periodo, a cura dei Servizi sociali Sile-Meduna, è stato invitato il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai  (nella foto ndr.) a proporre alcune considerazione in merito all’uso degli schermi. Sono stati dedicate due serate in streaming (0-6 e 6-12 anni) a questa tematica: strumento e tormento per le famiglie con figli anche piccolissimi, gli schermi rappresentano una risorsa imprescindibile e un’attrattiva fortissima perfino per i bebè. Riportiamo alcuni stralci degli articolati interventi del dott. Pellai.

Lo schermo offre stimoli molto veloci, con una iperstimolazione per alcuni aspetti vantaggiosa per le reti neuronali. Tuttavia con tale molteplicità di stimoli, nel cervello dei bambini la matassa dei neuroni diventa ingarbugliata per le molteplici attivazioni in contemporanea. Un bambino intorno ai 2 anni si lascia afferrare e tranquillizzare dallo schermo, ma non è connesso con la realtà. Mangia senza saperlo: l’iperstimolazione lo sconnette.

Negli anni della scolarità si assiste a una crescita esponenziale di ADHD (iperattività) perché da piccolissimi si costituisce una strutturazione del cervello che resta per la vita. Senza dimenticare i problemi per la vista con deficit visivi anche gravi mai rilevati in passato.

E’ pertanto necessario limitare per i bambini il tempo dedicato agli schermi e portarli all’aperto per l’esplorazione della natura che rappresenta opportunità di gioco senza fine. La natura è un fortissimo, prezioso riequilibratore emotivo. I collegamenti più necessari e proficui devono comunque essere affidati ai fili del cuore: anche in presenza di uno schermo, è importante mantenere il contatto con i bambini.

Per l’età 6-12 e fino ai 14, è necessario contrattare con i minori una trasparenza assoluta nell’uso degli schermi e del cellulare. I genitori hanno la responsabilità educativa dei figli: è importante stabilire regole precise su questo tema, come è avvenuto nel Progetto Gemona in cui 500 famiglie le hanno sottoscritte concordandole con i figli.