Un crogiolo di notizie

Questa domenica tocca a noi: è la giornata del Settimanale diocesano nelle parrocchie. E', in realtà, una giornata per noi e per voi insieme: perché noi, settimana dopo settimana, realizziamo il giornale al solo scopo di giungere e raccontare a voi.

Questa domenica tocca a noi: è la giornata del Settimanale diocesano nelle parrocchie. E’, in realtà, una giornata per noi e per voi insieme: perché noi, settimana dopo settimana, realizziamo il giornale al solo scopo di giungere e raccontare a voi.

Il Popolo è un crogiolo, un grande contenitore che raccoglie notizie: un incontro sulla catechesi e uno sull’alimentazione, la vita della scuola e quella del lavoro, un concerto in chiesa e una prima teatrale, il vaccino antinfluenzale che manca e una pandemia che dilaga, un attentato in Francia e il voto in America. E poi il cinquantesimo di qualche coppia, un nuovo nato da festeggiare, la partita sospesa e la medaglia vinta. Ma anche la scomparsa di uno dei vostri cari e un nuovo anno pastorale che inizia, un concerto della corale e il vescovo che presiede qui e celebra la cresima là.

Sì, Il Popolo è proprio un crogiolo: un posto dove arrivano materiali di varia natura che, fondendosi, danno vita a qualcosa di nuovo e – auspichiamo – prezioso.

Così questa domenica, che è pure Giornata del Ringraziamento e la compresenza ci è più che gradita – serve a ricordare che Il Popolo ha voce per raccontarvi di questa e quella parrocchia e comunità, di questa e quella associazione, di questa e quella iniziativa. Sa guardare lontano nelle geografie del mondo e nei tempi andati (lo fa da 99 anni) e mai si astiene dal fotografare il presente. Era una voce unica quando è nato; ora si unisce ad un coro sempre più variegato di media, ma ogni voce serve a fare più ricca la vostra informazione. Spegnere noi significherebbe spegnere un po’ anche voi e tutte le voci che a Il Popolo confluiscono: giornalisti ed esperti in altre discipline del sapere, professionisti, parroci, artisti, collaboratori, singole persone che sentono il desiderio di raccontare qualcosa da condividere.

E’ bello sfogliare le pagine e vedere gli appuntamenti di Concordia come di Spilimbergo, i lavori dell’ospedale di Pordenone e quelli della terza corsia a Portogruaro, gli affreschi dell’Amalteo e la mostra fotografica del maestro Ciol. Notizie che accomunano un territorio che altrove non vive unito: il Veneto orientale abita i quotidiani veneti, il Friuli occidentale quelli del pordenonese. La diocesi, che si stende su due territori contigui ma disgiunti a livello di cronaca, li unisce in un unico racconto settimanale: fatto delle vicende di queste terre. Ed è tramite Il Popolo che ve le racconta.

Essendo poi l’anno che è, quello della pandemia e di questo virus che sta troppo bene tra noi per andarsene, non si può non dire di quanto sia stato importante arrivare a voi quando tutto era chiuso: voi nelle vostre case e anche noi nelle nostre (salvo i giorni dell’andata in stampa). Lo stesso vale per i tanti e straordinari nostri collaboratori che, ugualmente da casa e superando non poche avversità, con il loro mai venuto meno impegno ci hanno aiutato e consentito di continuare questa nascita settimanale. Nonostante il Covid.

Ed è stato, con le chiese chiuse, ancora più importante continuare a recapitarvi la voce della diocesi casa per casa. Portarvi le parole del vescovo, dirvi delle iniziative dei sacerdoti, della fantasia dei gruppi, degli incontri che con creatività tecnologica hanno trovato – come purtroppo ancora sono costretti a fare data la situazione sanitaria in atto e le regole imposte dal distanziamento – nuove strade e nuove sale: dagli oratori a zoom.

Anche Il Popolo ha reso accessibili le sue pagine a tutti, gratuitamente, on line (dal sito è ancora possibile scaricare ogni settimana tutto il giornale in pdf) e ha decisamente rinforzato gli aggiornamenti.

E’ stata una lunga cavalcata in un territorio nuovo e a volte ostico di novità non preventivabili. Ma per certo è stato così nella vita di ciascuno di voi, cari lettori: le difficoltà ci sono state per tutti.

Sia allora questo il senso di questa giornata speciale: ricordiamoci e sosteniamo Il Popolo perché è la nostra voce, della nostra grande comunità che parte dal vescovo e arriva al più piccolo dei pulcini che tira il primo calcio ad un pallone.

Sosteniamoci ancora: per esserci, per dirci l’un l’altro cosa sta accadendo e come stiamo vivendo, per stringerci ogni settimana attorno alle nostre pagine, piene delle vostre e di tante altre vite. E allora sì che da questo crogiolo estrarremo materiale prezioso, fatto di e anche da voi. Con noi.