“Per sempre di corsa”: le imprese di Steffan in un libro

Il messaggio di Odino: «Tutti possono, anche le persone "normali", basta volerlo»

Odino Steffan ha iniziato la sua carriera sportiva all’insolita età di 50 anni. Ed ha scelto la disciplina più massacrante in assoluto, la maratona. Tutto è iniziato nel 2006 per adempiere ad una promessa che aveva contratto con sé stesso moltissimi anni prima. «A 27 anni uscii vivo per miracolo da un pauroso incidente stradale – racconta -. Nei lunghi giorni di ospedale giurai che, se fossi tornato a camminare, un giorno o l’altro avrei corso la maratona».

IN BACHECA E così, allo scoccare dei 50, Steffan, che nella vita è un imprenditore nel settore degli elettrodomestici e vive da sempre a Polcenigo, ha preso parte alla celeberrima maratona di New York. La sua esperienza nel mondo dei runner avrebbe dovuto finire lì, ma invece ci ha preso così tanto gusto da mettere in fila nei successivi 14 anni ben 93 gare tra maratone ed ultra maratone, compresa, tra queste ultime, la Ultra Trail Mont Blanc, il periplo del Monte Bianco, 170 km, diecimila metri di dislivello positivo da percorrere a piedi entro 46 ore.

La pandemia ha ora rallentato la sua corsa verso il traguardo (volante) della centesima maratona, ma nei giorni scorsi è riuscito ugualmente a portare a compimento un’altra impresa davvero originale. Come altri 500 runner di tutto il mondo ha preso parte all’edizione virtuale della Venice Marathon, che quest’anno a causa del Covid ha sostituito quella che tradizionalmente si corre a novembre tra le calli e i campielli della città lagunare. «Ogni concorrente – continua – attraverso una app collegata ad un satellite, che traccia il tempo ed i chilometri percorsi avvertendoti quando hai superato i fatidici 42 km e 195 metri, ha corso la gara individualmente su un percorso a scelta. Io ho scelto di correre sul Longon, la strada storica che unisce Polcenigo a Caneva, che ho ripetuto, andata e ritorno, per 6 volte. Qui infatti è iniziata la mia carriera di runner, visto che 14 anni fa era il tracciato su cui ho cominciato ad allenarmi».

Steffan ha organizzato i vari ristori nella sua auto, parcheggiata nei pressi della chiesetta di San Rocco, alle porte di Polcenigo. «Ad ogni passaggio, ossia ogni 7 km effettuavo un rifornimento bevendo e assumendo integratori, frutta fresca e secca».

Il risultato, nonostante fosse a corto di allenamento specifico, è stato lusinghiero: Steffan si è piazzato attorno alla 250esima posizione, a metà classifica.

IL VOLUME Di recente ha raccontato la sua vita sportiva in un libro, “Per sempre di corsa”, che lancia un messaggio ben preciso: anche le persone normali, se lo vogliono a tutti i costi, possono compiere imprese speciali. «Spero di riprendere ad allenarmi seriamente e di poter a breve riprendere le maratone in presenza – prosegue – vediamo quando il calendario internazionale si rimetterà in moto. Certamente la centesima sarà la Maratona di New York, la stessa dell’esordio».

E poi? Appenderà le scarpe al chiodo? «Non credo. Potrei cimentarmi nelle eco maratone, competizioni a metà strada tra la corsa ed il trekking senza l’assillo del cronometro».