Fvg: Riccardi, sanità: per seconda ondata Covid riassetto della sanità regionale

L'emergenza di questa seconda ondata ha richiesto un pronto intervento nella sanità regionale, così la Regione ha avviato un riassetto degli ospedali e dei presìdi in tutto il Friuli Venezia Giulia, che tiene conto sia dei posti letto destinabili ai pazienti Covid nelle singole strutture sia della disponibilità del personale sanitario, ragionando in un'ottica di sistema". Lo ha detto l'assessore regionale Riccardi

“Dato lo stress a cui è sottoposto il comparto sanitario, la Regione ha avviato un riassetto degli ospedali e dei presìdi in tutto il Friuli Venezia Giulia, che tiene conto sia dei posti letto destinabili ai pazienti Covid nelle singole strutture sia della disponibilità del personale sanitario, ragionando in un’ottica di sistema”.

 

Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante l’incontro con i capigruppo in Consiglio regionale al quale hanno partecipato anche il governatore Massimiliano Fedriga e il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.

 

Analizzando la situazione delle strutture sanitarie, Riccardi ha precisato che “a ieri l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale aveva un’occupazione delle terapie intensive di 9 posti su 10, ma è in atto un’azione di ampliamento sia di questo reparto sia di quelli di medicina e di pneumologia che hanno una capacità di 72 posti letto e una disponibilità di 2 posti. Già da stasera saranno operativi 10 nuovi posti letto di terapia sub intensiva, ai quali si aggiungeranno 40 posti letto ottenuti dalla riconversione di un reparto medico. Dal 9 novembre saremo però costretti a ridurre a 5 le sedute operatorie di Pordenone e a sospendere quelle di Spilimbergo, mentre a San Vito sarà attiva una sala operatoria ed è in via di individuazione un albergo sanitario. Sul territorio dell’Asfo ci sono due focolai nelle case di riposo di Cavasso Nuovo e San Quirino, con la disponibilità di una residenza per le cure intermedie a Sacile e la necessità di individuarne a breve una seconda”.

 

L’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale “ha a disposizione per i malati Covid 80 posti letto che sono sostanzialmente utilizzati, con 21 persone in terapia intensiva e

59 in infettivologia. Stiamo allestendo quindi 10 posti letto ricorrendo agli spazi del Day surgery e 15 pazienti sono in osservazione nei Pronto soccorso in attesa di essere collocati.

Stiamo poi aprendo una residenza per le cure intermedie in città con due moduli per complessivi 118 posti letto massimi. Dopo aver reperito il personale necessario con la chiusura temporanea dei punti di primo intervento di Gemona e Cividale, è stato riconvertito l’ospedale di Palmanova in struttura Covid dove oggi vi si trovano 57 persone ricoverate, ma stiamo lavorando per portare la capienza a oltre un centinaio di posti letto, così da destinare gli ospedali di Gorizia a Monfalcone ai pazienti affetti da altre patologie”.

 

“Abbiamo inoltre riconvertito l’ospedale di Gemona – ha spiegato ancora Riccardi – per ottenere altri 37 posti letto; nel nosocomio di San Daniele è stata registrata una positività, ragion per cui siamo stati costretti a chiudere i due reparti di medicina e sospendere l’attività operatoria, ad eccezione delle urgenze e degli interventi traumatologici. Infine è già stata individuata un’area riservata al Covid”.

 

L’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina “ha a disposizione 150 posti letto, dei quali un centinaio sono occupati; pertanto ci sono ancora ampi margini di potenzialità di ricovero. Al momento nell’area di competenza di Asugi c’è un focolaio importante all’Istituto Rittmayer con 10 ospiti infetti e 5 focolai in altrettante strutture per anziani. A breve attiveremo 20 posti letto alla Casa di cura Pineta del Carso, 20 al Sanatorio Triestino, 17 a Villa Sissi e allestiremo una struttura con 8 posti letto a Mossa e una con 12 al Parco Basaglia di Gorizia. Inoltre, entro domani, dovremo avere risposta per la manifestazione di interesse riguardante gli alberghi sanitari – ha spiegato il vicegovernatore -. È stato deciso di destinare l’Irccs Burlo Garofolo, che ha 8 posti letto di cui 4 liberi, a centro di riferimento per i bambini colpiti dal Covid-19 per interventi chirurgici non attuabili in altre strutture”.

 

Riccardi ha infine aggiunto che “la Protezione civile ha avviato una manifestazione di interesse volta a individuare le strutture per la quarantena sul territorio regionale”.