Provincia di Venezia, a settembre 4.210 assunzioni

Il 72% delle imprese a termine, solo il 28% concorderanno contratti stabili

In Provincia di Venezia, per il mese di settembre, sono previste circa 4.210 assunzioni nelle aziende, dato confortante che presumibilmente potrebbe ripetersi anche in ottobre e novembre, vista la stima di circa 12.480 nuove chiamate di lavoro previste per l’autunno. Questi numeri, forniti dalle rilevazioni periodiche della Rete delle Camere di Commercio e InfoCamere che hanno l’obiettivo di fornire indicazioni tempestive a supporto delle politiche attive del lavoro, risultano essere positivi rispetto all’analisi del mese di agosto, in cui le entrate previste erano di 3.810 unità, ma inferiori rispetto a quelle del mese di luglio, dove le possibili assunzioni si attestavano a quota 5.190. Il 72% delle imprese che assumeranno in questi mesi prediligeranno un contratto a termine, mentre solo il 28% concorderanno contratti stabili, a tempo indeterminato o di apprendistato, e riguarderanno principalmente il settore dei servizi e le imprese con meno di 50 dipendenti. In 39 casi su 100 le imprese prevedono di avere delle difficoltà a trovare i profili desiderati. Progettisti, ingegneri, specialisti nella formazione, insegnanti e conduttori di mezzi di trasporto sono le figure che si farà più fatica a reperire. Di tutte le imprese intervistate per l’analisi sull’occupazione, ovvero circa 147.000, solo l’11% incrementerà il proprio personale dipendente. In tutto questo, tuttavia, c’è la grande incognita legata al Covid-19, che sta mettendo a dura prova le aziende dei diversi settori. Lo ha riscontrato anche il nostro territorio, il Portogruarese.

«Le prospettive occupazionali nel mondo dell’artigianato al momento sono stabili – sostiene Siro Martin, presidente di Confartigianato Imprese Veneto orientale -. Non ci immaginiamo né un crollo, né una crescita, siamo sempre in attesa di capire cosa succederà, causa Covid-19, a dicembre/gennaio. Il litorale, grazie alla stagione turistica, è riuscito ad assorbire maggiore personale, ma mai come gli anni scorsi. Ci troviamo in una situazione di stagnazione internazionale che non è solo legata al Covid-19, ma anche all’economia che già prima vacillava. Il tessuto sembra aver sostanzialmente tenuto grazie alle risorse che aveva, ma che purtroppo non saranno infinite. Speriamo arrivino aiuti europei efficaci a sostenere le aziende».

«Bisogna essere sempre un po’ ottimisti – afferma Manrico Pedrina, presidente di Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle -, anche se dopo mesi di cassa integrazione per un settore come il commercio fatto di piccole imprese è difficile parlare di nuove occupazioni. Se ci fosse una politica che incentivasse le assunzioni sarebbe un po’ più semplice, ma mancano gli strumenti per fare passi avanti del genere. Credo che il commercio sia l’ultimo comparto a ripartire».