Flussi turistici nei Comuni del “G20 Spiagge”, lettera di Codognotto

Il sindaco di San Michele al Tagliamento ha scritto a Giovanni Bastianelli

Una ricerca sull’andamento dei flussi turistici nei Comuni del “G20 Spiagge”, è la richiesta contenuta in una lettera del coordinatore dell’organismo turistico, nonché sindaco di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, inviata a Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’ENIT (Ente Nazionale Industrie Turistiche). Nella missiva, Codognotto spiega che il “G20 Spiagge” è l’organismo che raggruppa venti (altre dovrebbero aggiungersi ) tra le più rinomate località balneari d’Italia (da nord a sud), nato due anni fa proprio dall’idea del sindaco Codognotto. Queste località associate accolgono oltre 60 milioni di presenze turistiche. Per parlare di turismo delle località balneari si sono svolti due summit, il primo a Bibione e l’altro a Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto. Il prossimo doveva venir svolto a Vieste. Purtroppo probabilmente non si farà, poiché questo che stiamo vivendo è un anno particolare caratterizzato dall’emergenza “Covid 19”. Inoltre è chiaro che non si potranno commentare i numeri positivi degli anni scorsi, durante i quali, da maggio a settembre, le spiagge venivano frequentate da migliaia di turisti. “E’ altresì vero, che quattro mesi fa regnava una grande incognita sull’inizio stagione – ha commentato Codognotto -, che seppur tra timori, norme e protocolli sanitari da rispettare, è ripartita”. “Da qui la mia richiesta al direttore esecutivo dell’Enit, Bastianellli, di valutare l’andamento dei flussi turistici dei Comuni interessati  dal “G20 Spiagge”, al fine di adottare ogni strategia e azione utile da parte di tutti i portatori di interesse”.

Codognotto, assieme ai colleghi del “G20 Spiagge”,  durante l’emergenza coronavirus si è costantemente riunito in videoconferenza per cercare soluzioni e proposte per dare risposte concrete a quelle realtà balneari che vivono grazie all’economia turistica. Giusto per fare un esempio solo sulle spiagge della “Costa Veneta”, in estate lavorano oltre 20 mila addetti. “Con i colleghi ci siamo infatti attivati a tutti i livelli – ha sottolineato Codognotto -: con il Governo, le Regioni, oltre a continui confronti con le associazioni di categoria. E’ stato fatto di tutto per tutelare l’occupazione dei lavoratori stagionali, di creare spazi nelle nostre spiagge a norma per i turisti; effettuato le richieste di ammortizzatori sociali per chi ha perso quasi tutta la stagione estiva. Si è cercato inoltre di andare incontro alle attività commerciali. A Bibione si  cercato di procedere a sgravi fiscali per due milioni di euro. A questo punto ancora una volta tutti assieme vorremmo capire l’entità dei danni subiti”.