San Vito, Fogolin: “Tenere alta l’attenzione su sanità e ospedale”

La Vicesindaco chiede alla Direzione dell'Asfo di farsi carico dei problemi tutt'ora esistenti

Bisogna tenere alta l’attenzione sulla sanità locale con particolare riferimento all’ospedale di San Vito. Le criticità ci sono, vanno affrontate. A fine luglio c’è stato il primo sciopero in provincia del comparto sanità proclamato da sindacati. Abbiamo condiviso le ragioni spiegateci in Municipio dai rappresentanti dei lavoratori. Ci auguravamo che i vertici dell’Asfo potessero dare una risposta utile ad evitarlo, così non è stato. Ma ora che lo sciopero c’è stato, rimangono i problemi che lo hanno determinato. E’ necessario affrontarli e superarli. La direzione se ne faccia carico”.Così si è espressa Federica Fogolin, Vicesindaca di San Vito con delega alla salute, che aveva in Consiglio comunale presentato un ordine del giorno, votato poi all’unanimità, teso proprio ad evidenziare le criticità del comparto sanità, con particolare riferimento alla situazione del personale, costretto a farsi carico di un surplus di lavoro – dopo quanto già fatto nel pieno dell’emergenza – a causa di scelte politiche e aziendali che non avevano garantito un sufficiente ricambio di quanti cessavano dal servizio.Altro punto ritenuto fondamentale, il ruolo giocato dai servizi territoriali. “Al cittadino vanno assicurati servizi certi, sicuri ed efficienti, che lo garantiscano nel momento in cui ha necessità di ricorrervi – spiega Fogolin -. Questo può avvenire rafforzando la funzione ospedaliera, assicurando solidità alle strutture operative necessarie alla cura delle persone, ma anche rafforzando l’attività territoriale svolta nei vari livelli assistenziali. Le recenti vicende hanno messo in luce, a livello generale, che le problematiche maggiori sono state rilevate laddove i servizi sanitari territoriali erano carenti se non addirittura assenti”.”È del tutto evidente – conclude – che un buon funzionamento dei servizi territoriali garantisce meglio le funzioni ospedaliere che in tal caso sarebbero rivolte esclusivamente a risolvere le urgenze, ad assolvere compiti diagnostici e alla cura delle patologie più importanti”. (s.g.)