Ponte di Genova: una nuova speranza

Lunedì 3 agosto l’inaugurazione. Mons. Grilli (Ucs diocesi): "Un'opera che nasce da impegno a tutti i livelli, motivo di fiducia e speranza”

“Una nuova opera che nasce dall’impegno, dalla collaborazione e dall’armonia di responsabilità a tutti i livelli. È stato un lavoro straordinario di tutti coloro che hanno concorso alla ricostruzione del ponte”. Lo dice al Sir mons. Silvio Grilli, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali (Ucs) della diocesi di Genova e del settimanale cattolico “Il Cittadino”, a poche ore dalla riapertura del nuovo ponte di Genova, la sera di lunedì 3 agosto.

L’opera, costruita sulle ceneri del ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018 causando 43 vittime, si chiama “Ponte Genova-San Giorgio” ed è stato inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La struttura riapre al transito dei veicoli il 5 agosto.

L’inaugurazione del ponte, spiega mons. Grilli, è “motivo di orgoglio per la città che ha fatto vedere al mondo che nei momenti di difficoltà e nelle sciagure – non dobbiamo infatti dimenticarci delle 43 vittime e della sofferenza delle loro famiglie – riesce a trovare un segno di fiducia e speranza per le persone. In questo tempo di pessimismo, di fatica e di sofferenza emotiva del Covid-19 abbiamo fatto vedere al mondo che si può andare oltre le preoccupazioni e le amarezze e trovare ragioni di fiducia e speranza di miglioramento delle nostre condizioni di vita”. Oltretutto, il ponte “è uno strumento indispensabile per la vita di Genova e della Liguria”. Per il direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, infine la presenza all’inaugurazione dell’arcivescovo Marco Tasca, che ha benedetto il ponte, e del card. Angelo Bagnasco, suo predecessore, “è segno di ringraziamento alla vicinanza che la Chiesa genovese, e non solo, ha offerto alle aziende, agli operai e alla cittadinanza tutta”.

(A.R.)