Venerdì 31 luglio: si inaugura la mostra di mosaici

Mosaico&Mosaici 2020 ci sarà. Traguardo raggiunto con l'inaugurazione di venerdì 31. A Spilimbergo la mostra annuale  della Scuola Mosaicisti del Friuli

 

Venerdì 31 luglio, alle ore 18.30, la Scuola Mosaicisti del Friuli inaugura la consueta mostra Mosaico&Mosaici che presenta l’attività svolta durante l’anno formativo trascorso.

Momento importante per gli allievi della Scuola Mosaicisti del Friuli, che quest’anno assume maggior significato: rappresenta il traguardo raggiunto nonostante il percorso sia stato accidentato a causa dell’emergenza sanitaria internazionale. Allo smarrimento iniziale, che ha colto tutta l’Italia tra febbraio e marzo, la Scuola ha reagito organizzando lezioni a distanza e mantenendo così un legame con gli allievi. In uno scambio costante, gli insegnanti hanno trasmesso nozioni, ma anche fiducia, hanno spronato allo studio e all’esercizio, hanno invitato a coltivare comunque la passione per il mosaico. È stato anche bandito il concorso CREAttivo, in collaborazione con l’Associazione Culturale Maravee, per stimolare la creatività degli allievi attraverso l’inserimento di un intervento musivo su oggetti di arredo e design. La Direzione della Scuola ha compiuto uno sforzo perché gli allievi, pur lontani, si potessero sentire, come nella prima metà dell’anno, partecipi alla vita dell’istituzione, parte di una squadra sempre operativa.

Nessuno ha perso la fiducia nella conclusione positiva dell’anno formativo, così, quando  è stato possibile, con le dovute precauzioni di sicurezza, riprendere l’attività laboratoriale, tutti gli allievi sono accorsi, compresi quelli stranieri che avevano atteso in Friuli Venezia Giulia la conferma della riapertura.

Gli allievi del primo corso si sono cimentati nella realizzazione di copie romane e di schemi geometrici; hanno inoltre eseguito opere originali che consentono una riflessione sul rapporto tra mosaico e spazio abitato e sul concetto della tessera, eredità greco-romana, concepita quale modulo compositivo, proprio come avviene in Pavo, l’opera che è immagine-simbolo della mostra.

Il mosaico bizantino, caratterizzato dalla tecnica di posa diretta delle tessere e dall’uso dell’oro, è stato argomento di studio per gli allievi del secondo corso. L’installazione tridimensionale Ver Sacrum, ispirata alle linee della Secessione viennese e visibile all’esterno della Scuola, è stata la prima prova affrontata collettivamente. Individuali invece le soluzioni di Mosaici in cornice dove le tessere in base ad andamenti, formato, tensione delle linee, inclinazioni, muovono la superficie e simulano lo spazio. L’omaggio alla pittura figurativa e realista di Gianluca Corona ha dato la possibilità di indagare la tecnica del “rovescio su carta” a cui sono seguite le prime prove di composizione con posa diretta, tecnica del mosaico contemporaneo, in Bacheca impossibile e nella simulazione di tessuti richiesta nella prova di fine anno.

Il terzo corso, che vede una maggiore autonomia interpretativa ed esecutiva da parte degli allievi, si è concentrato dapprima sull’opera dell’artista viennese Hermann Nitsch, per una ricerca sul colore nel mosaico e sugli infiniti accostamenti che consentono di trasmettere sensazioni e stati d’animo. In collaborazione con l’insegnamento di computer grafica è nato poi il mosaico parietale Serotonina, caratterizzato da una struttura tridimensionale che fuoriesce dal piano della parete.

Per il progetto “Incontro con l’artista” gli allievi si sono confrontati con l’artista cubano Alexandre Arrechea, accompagnato dalla designer Schiro Muchiri. È stato sviluppato un intervento musivo da inserire in una libreria, una proposta di design che ha unito il mosaico alla funzionalità dell’arredo.

Ci sono state poi le singole creazioni elaborate intorno al tema del linguaggio musivo, utilizzato non come semplice tecnica artistica, ma come forma espressiva.

Nelle lezioni di terrazzo gli allievi dei tre corsi hanno affrontato le diverse modalità di posa e di pavimentazione, partendo dalla preparazione dei supporti e degli strati di allettamento di tessere e graniglie, per arrivare alla realizzazione di pavimenti, come il rivestimento a motivi geometrici che affianca l’ingresso, di pareti, come il muro esterno dei i laboratori di terrazzo, di elementi tridimensionali, come la panchina con tessere irregolari disposte ritmicamente.

Anche il corso di perfezionamento, quello riservato agli allievi già qualificati, ha concluso tutti i lavori che erano stati pianificati: lo stemma pavimentale per la Questura di Milano, il mosaico per lo stabilimento balneare n. 2 di Lignano Pineta, la stele musiva nella rotonda di Prata di Pordenone e quella dedicata a Novella Cantarutti per il Comune di Spilimbergo, l’opera per abbellire il nuovo spazio urbano a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda, l’installazione in memoria della Battaglia di Pradis a Clauzetto e il pannello Maestre promosso dalla Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari – FIDAPA.

L’anno formativo 2019/2020 si è dunque concluso regolarmente con i saggi di fine anno per il biennio e gli esami per i tredici allievi del terzo corso, ai quali è stata conferita, il 26 giugno in una cerimonia ufficiale, la qualifica di “Maestro Mosaicista”.

Anno complesso e intenso, ma anche di sorprendenti risultati che saranno visibili per tutto il mese di agosto nelle aule della Scuola appositamente predisposte per esporre la selezione delle migliori e più rappresentative opere degli allievi. Fa da corollario la mostra dedicata al rapporto tra design e mosaico con lavori realizzati in anni diversi, spesso con la partecipazione di architetti e progettisti, che sarà allestita nella Galleria della Scuola Mosaicisti del Friuli.