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Non è un’estate da sagre
L'estate 2020 sarà ricordata come quella senza sagre: l’emergenza coronavirus ha bloccato un mondo basato sul volontariato e il piacere di stare insieme. Ma soffrono le parrocchie, private di aiuti per la gestione di asili e soffre tutto l'indotto (e famiglie relative) dalla carne alle bibite
L’estate 2020 sarà ricordata come quella senza sagre: l’emergenza coronavirus ha bloccato un mondo basato sul volontariato e il piacere di stare insieme, elementi che mal combaciano con costi per la sicurezza da sostenere e distanziamento sociale, fermo restando che tutto quello che verte la salute della collettività è giusto e sacrosanto.A un’indagine promossa dal Comitato regionale dell’Unione nazionale tra le Pro Loco d’Italia, le cui aderenti sono tra le principali organizzatrici di manifestazioni, due Pro Loco su tre hanno comunicato che annulleranno o ripenseranno i loro eventi tradizionali. “Già durante il lockdown – ha spiegato il presidente regionale Valter Pezzarini – diverse realtà non hanno potuto organizzare le proprie sagre e altri eventi per i quali magari avevano già avviato la fase organizzativa, sostenendo dei costi. Per le associazioni che invece avevano in programma appuntamenti estivi pesa l’incertezza sulle nuove regole di sicurezza sanitaria, sulle quali però ora abbiamo compiuto un’azione d’informazione tramite i nostri consulenti grazie a dei webinar. Ma allo stesso tempo il nostro mondo guarda al futuro con ottimismo, studiando nuovi format per gli eventi e dando una mano concreta alle proprie comunità, visto che durante la fase acuta dell’emergenza le Pro Loco hanno donato oltre 25 mila euro e l’impegno dei propri volontari a sostegno della Protezione civile e dei Comuni, rispondendo all’appello che come Comitato avevamo lanciato loro”.Al questionario hanno risposto una novantina tra Pro Loco e Consorzi di Pro Loco, un campione rappresentativo di gran parte del territorio regionale e con diverse dimensioni in esso, dalle Pro Loco più piccole di borghi dell’area montana ad altre più grandi specialmente della zona collinare e della pianura. Le difficoltà maggiori sono state evidenziate riguardo l’annullamento o posticipo di eventi e sagre in programma quest’anno, condizione che interessa, come detto, oltre due terzi del campione. Circa un terzo (31) ha espresso difficoltà anche nella gestione ordinaria della vita associativa, in particolar modo sulle assemblee soci (il 78,4% non si sono ancora potute svolgere), presentazione bilanci, gestione uffici d’informazione turistica Iat e del Servizio civile (le cui attività formative, per i giovani interessati, sono state garantite online dal Comitato). Interrogate riguardo al futuro, sempre quasi due Pro Loco su tre hanno espresso una preoccupazione generale sulla impossibilità a svolgere eventi a causa di norme di sicurezza difficili da osservare e costose. Però 18 di esse hanno sostenuto di non avere preoccupazioni, puntando a guardare in positivo visto che le Pro Loco possono ripartire con il sostegno delle proprie comunità nel 2021. Per quanto riguarda il passato, ben l’84,1% ha già annullato uno o più eventi. Ma adesso proprio i citati webinar, realizzati attraverso lo Sportello Sos Eventi Fvg, hanno permesso a diverse realtà di capire come organizzare appuntamenti alternativi. “Infatti ora stiamo vedendo – ha aggiunto Pezzarini – che molte Pro Loco Hanno ripensato i propri appuntamenti privilegiando le attività all’aria aperta, rispettando distanze personali e buoni comportamenti anti virus, anche alla luce delle nuove interpretazioni delle linee guida per organizzare eventi sicuri. Sarà un’estate senza alcuni appuntamenti tradizionali, questo è vero, ma non sarà di certo un’estate vuota”.
ASSEMBLEA STRAORDINARIA SABATO 18 LUGLIOSe ne discuterà sabato 18 luglio all’assemblea straordinaria del Comitato a Tavagnacco, dove sono attesi i 233 presidenti o loro delegati delle Pro Loco affiliate. Tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione del nuovo statuto del Comitato e del suo regolamento nonché l’attesa presentazione 1° rapporto nazionale “L’impatto delle Pro Loco sulla società e sull’economia italiana” realizzato dalla CGIA Mestre con il focus dedicato ai dati del Friuli Venezia Giulia. Tra le prime anticipazioni che si possono fornire sul rapporto, c’è che il Friuli Venezia Giulia supera la percentuale nazionale di frequentazione da parte dei soci delle Pro Loco di corsi sulla sicurezza: 81% contro 61%, nonché sulla raccolta differenziata dei rifiuti, 100% contro 93%. (d.f.)