La vendita dell’ex cotonificio Amman apre nuove prospettiva urbanistiche alla città

L’area ceduta a una cordata di imprenditori per un milione e duecentomila euro

Una cordata di imprenditori ha acquistato l’area Amman per 1 milione e 200 mila euro, sulla base di un progetto di sviluppo che preserva il verde e la memoria. E’ una notizia bellissima per Pordenone. Apriamo una pagina storica della città. A dare l’annuncio dell’acquisto dell’ex cotonificio è il sindaco Alessandro Ciriani. “Questo risultato, che mai era stato raggiunto prima, è frutto di un costante, faticoso e silenzioso lavorìo di cui vado orgoglioso. Un lavoro fatto di incontri e negoziati col curatore fallimentare e con diversi soggetti, che non abbiamo pubblicizzato per la delicatezza delle operazioni e la tutela della privacy delle ditte. Ma è anche frutto degli approfondimenti tecnici dei nostri uffici, soprattutto sulla parte idraulica dell’area, e di una serie di proposte per avvicinare i privati. Ringrazio Bruno Paludet (agente immobiliare), pedina fondamentale dell’operazione”. “Soddisfazione – precisa infine – ma sia chiaro che per vedere concretizzato il recupero non ci vorranno mesi, ma anni. Dunque, niente trionfalismi, ma ci metteremo a lavorare in silenzio come abbiamo fatto finora”. “Noi – aggiunge l’assessore all’urbanistica Cristina Amirante – abbiamo inserito l’area nella parte strategica alla variante del piano regolatore. Ora si apre la delicata e fondamentale partita di contemperare le legittime e naturali esigenze del privato con la nostra idea di sviluppo urbanistico. Ma, alla luce degli incontri già avuti, siamo fiduciosi sul negoziato e sulla possibilità che quell’area diventi un gioiello dal punto di vista residenziale e dei servizi per la città”. Riguardo all’esondabilità dell’area, Amirante precisa che “ci siamo interessati presso l’autorità di bacino per capire se era percorribile un progetto che non creasse un argine, una ‘muraglia’, ma facesse entrare le acque in modo controllato all’interno del sito. La risposta è stata affermativa”. Il piano di recupero presentato dalla cordata che ha vinto il sito industriale prevede una rivoluzione, nella quale il mondo universitario pordenonese avrà il posto più rilevante. Dopo le demolizioni necessarie, infatti, la parte più importante dell’area diventerà un’area per studenti: sorgeranno residenze per gli universitari e aule studio immerse in un’area verde che resterà. Non si assisterà ad una cementificazione incontrollata. I servizi universitari, però, non completeranno il processo di trasformazione. Ci sarà spazio anche per un’ala da dedicare al commercio. Un piccolo nuovo centro economico, dove troveranno posto negozi e punti vendita.