Itinerari 2: il FVG e il Veneto in punto di raccordo tra le più importanti ciclovie che collegano Nord e Sud Europa

Una zona sempre più ciclisticamente interconnessa: il che vuol dire pure che da qui si va verso tante direzioni.... sempre pedalando

Una zona sempre più interconnessa dal punto di vista ciclistico: i progetti portati avanti negli ultimi anni hanno trasformato il FVG e il Veneto in punto di raccordo tra le più importanti ciclovie che collegano Nord e Sud Europa, per la gioia dei cicloturisti. Ecco alcuni consigli di itinerari da percorrere, ricordando che si possono scegliere pure delle singole tappe da effettuare in giornata all’interno dei tracciati più lunghi.Tra queste arterie da scoprire su due ruote la più importante è la ciclovia Fvg numero 1 Alpe Adria (175 km nel tratto italiano), la quale collega Salisburgo a Grado passando per Tarvisio anche attraverso il recupero di tratti di ex ferrovie adattati alla circolazione ciclista.Ma, scendendo nello specifico del territorio diocesano, anche il Friuli occidentale e il Veneto orientale hanno dei fiori all’occhiello che stanno diventando sempre più conosciuti e apprezzati dagli appassionati. A partire dalle ciclovia Fvg 3 (175 km) che disegna un arco lungo la Pedemontana regionale da Sacile fino a Gorizia. Proprio il tratto dal Giardino della Serenissima a Pinzano al Tagliamento, lungo una cinquantina di km, può contare sul “supporto” della linea ferroviaria Sacile-Gemona, per un’offerta integrata treno più bicicletta molto apprezzata dai turisti. Si prevede un sempre maggiore appeal per questa tratta, che si sta facendo conoscere dagli appassionati, mentre l’estate imminente sarà invece di debutto per un altro percorso molto interessante, quello della Venezia delle Nevi che da Dardago di Budoia, a quota 500 metri sul livello del mare, in 11 km conduce fino a Piancavallo (1.200 metri) congiungendosi alla ciclabile Panoramica delle Vette che porta fino a Caneva con un anello di 70 km in quota. La strada, realizzata negli anni Sessanta e poi andata in disuso, è stata recuperata dalla Regione FVG e inaugurata lo scorso autunno. Ma ecco nel dettaglio le altre ciclovie maggiori: la Fvg2 (166 km in Friuli Venezia Giulia) arriva dalla Slovenia e passando Trieste e Grado arriva a Lignano dove poi, anche usufruendo del passo barca tra le due sponde del fiume Tagliamento (chiamato X river quest’anno aprirà il servizio il 27 giugno), permette di raggiungere il faro di Bibione e lungo la sua bella ciclabile tra le dune sabbiose proseguire poi verso il Veneto e da lì giungere a Ravenna. Anche le altre ciclovie permettono una circolazione a cavallo dei confini regionali: la Fvg4 da Sacile arriva a Cividale passando anche per Pordenone e Udine; la Fvg5 segue l’Isonzo da Gorizia alla foce; la 6 è dedicata al Tagliamento; la 7 al Livenza e da Polcenigo porta in Veneto; la 8 si sviluppa in Carnia; la 9 la parte bassa della pianura pordenonese e la 10 da Spilimbergo fino a Prata (quest’ultime hanno ancora solo dei tratti realizzati). Ci sono ciclabili in ambito urbano: Pordenone ha oltre una quarantina di km dedicati (da non perdere la nuova ciclabile dei parchi inaugurata lo scorso anno) mentre da Portogruaro si possono scoprire i dintorni con i percorsi del GiraLemene (circa 45 km).D.F.