Pordenone
Via libera alla protonterapia al Cro di Aviano
Potrebbe diventare realtà nel 2023. Nuova tecnologia per il trattamento radioterapico dei tumori. Notevoli investimenti
La protonterapia diventa realtà al Centro di riferimento oncologico di Aviano. La firma della delibera che dà avvio alla procedura di acquisizione della nuova tecnologia per il trattamento radioterapico innovativo dei tumori è stata apposta nei giorni scorsi, al termine di un evento ristretto (a causa delle misure anti Covid-19) a cui hanno partecipato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e l’assessore alla salute Riccardo Riccardi. La gara di affidamento, che sarà pubblicata entro 15 giorni, e la successiva costruzione del bunker con installazione del sistema per la terapia protonica richiederanno circa tre anni di lavoro. La protonterapia ad Aviano potrebbe essere una realtà entro la fine del 2023. Importante l’investimento in campo: 32 milioni di euro, sostenuti sia da finanziamenti di programmazione sanitaria stanziati nel 2019 dalla Regione sia da fondi propri del Cro provenienti dai fondi del 5 per mille donazioni per la ricerca da parte dei cittadini. L’importo comprende gli oneri progettuali, le opere edili per la costruzione del bunker che ospiterà i macchinari e la posa in opera del sistema per la terapia protonica. “Veder decollare il progetto per la protonterapia – commenta la direttrice generale del Cro Francesca Tosolini – è una grande soddisfazione per l’istituto, ma è anche un’opportunità per tutto il Paese, non solo per il Friuli Venezia Giulia. Apre inoltre la possibilità di estendere la collaborazione anche fuori dall’Italia”. Il Cro di Aviano diventerà in questo modo il primo istituto dei tumori pubblico e il quarto centro in Italia (dopo Trento, Pavia e Catania) a dotarsi di questa tecnologia, che rappresenta una possibilità in più per molte persone ammalate di tumore. La protonterapia è un progetto di grande impatto innovativo, non soltanto tecnologico, destinato a incentivare ulteriormente lo sviluppo del centro oncologico pordenonese e con esso dell’intero sistema sanitario regionale, oltre a rappresentare un volano per l’economia sanitaria del Nordest e un’opportunità per l’intero sistema sanitario nazionale. La terapia con fascio di protoni è un sostanziale progresso della radioterapia dei tumori. Si tratta di un’apparecchiatura in grado di emettere radiazioni di precisione che irradiano direttamente la parte anatomica interessata, riducendo al minimo le emissioni potenzialmente dannose ai tessuti e agli organi circostanti e aprendo percorsi concreti di medicina di precisione e personalizzata. Si stima che possa avere benefici rilevanti nella cura di una quota pari al 10-15% dei pazienti oncologici.