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Veneto Orientale: Chiese chiuse ma parrocchie attive
"La canonica è in centro paese e per la lettura del breviario esco in giardino, così chi va a prendere il pane, il panificio è dall’altra parte della strada, può vedere il prete e ci si saluta reciprocamente, a distanza". Vedersi, pregare assieme, salutarsi guardandosi in viso". Altri scelgono lo streaming...
La canonica è in centro paese e per la lettura del breviario esco in giardino, così chi va a prendere il pane, il panificio è dall’altra parte della strada, può vedere il prete e ci si saluta reciprocamente, a distanza”. Vedersi, pregare assieme, salutarsi guardandosi in viso non attraverso uno schermo. Ci manca tutto questo. Manca anche ai sacerdoti. E allora, come don Giovanni Odorico, parroco di Annone e Loncon, si cerca di trovare, tra le pieghe dei severi (e giusti) divieti in vigore da più di un mese, una modalità diversa, adattando anche le consuetudini, come la messa domenicale diffusa attraverso l’impianto di amplificazione delle campane.
Le chiese vuote non lo sono mai, perché il sacerdote celebra la messa, si ferma a pregare, qualcuno che abita nei paraggi passa ed entra, lascia un biglietto, ringrazia, prega. Il libro della Parola è sempre aperto, si medita, si resta in adorazione.Don Adel, a Corbolone, quando si reca in chiesa con il telefonino fa una zoomata sulle splendide opere d’arte della chiesa di S. Marco e le manda ai parrocchiani, con il messaggio implicito: io sono qui, ci siete anche voi spiritualmente.A Frattina la messa va in streaming per tutto il mondo, ogni domenica alle 9, la rete diffonde anche al martedì sera la lectio divina, alle 20 il vespro e l’adorazione, la Via Crucis il venerdì alle 18. Vi è stata un’impennata di visualizzazioni, fino a 1.200, come precisa padre Ugo. “La messa ha una media di 180 “presenti” sul web, la lectio ne conta 40″.E’ uno strumento che arriva anche agli anziani e ai poco avvezzi ai moderni dispositivi, perché grazie ai famigliari più esperti il contatto viene condiviso. “Abbiamo raggiunto una quota di 490 iscritti al nostro canale, e contiamo una media di 400 contatti in generale. Numeri molto più alti rispetto alle presenze domenicali e ad altre attività che la comunità di Frattina normalmente organizza”.Numeri che non dicono, tuttavia, il livello di partecipazione reale dei fedeli. Fedeli che non sono solo quelli di Frattina, ma anche di Lrenzaga, Pravisdomini e Barco, rette dai sacerdoti della comunità.In tutte le parrocchie i mezzi più abbondantemente ora usati in questi tempi sono il telefono, le chat dei vari gruppi, la mail, cui si fa ricorso ordinariamente per spedire il foglio settimanale, per diffondere sussidi per la preghiera in famiglia, per comunicare novità, per raggiungere personalmente quanti più possibile.”Sto ’incontrando’ al telefono tutte le persone anziane che di solito andiamo a trovare, anche per portare la comunione – dice don Giovanni -. Sono spesso persone sole, non hanno molti contatti. La telefonata del parroco è molto gradita”.La pagina più triste riguarda i funerali. Per tutti i sacerdoti sentiti è doloroso limitare alla benedizione della salma e a una preghiera il congedo da una persona cara. Una sofferenza che vivono i famigliari, ma che fa sentire più sola anche la comunità che vorrebbe stringersi nel lutto.I sacerdoti della comunità di Frattina hanno pensato di recitare il rosario per il defunto e mandarlo in streaming. Una preghiera cui si unisce fino ad un centinaio di persone e che fa sentire la vicinanza di molti nel momento del dolore.Neanche i riti della settimana santa sono possibili, ma unirsi nella preghiera sì. Le parrocchie di Annone e Loncon preparano un calendario che via web coinvolga le famiglie in una staffetta di preghiera che dall’alba al tramonto, per vivere la comunione tra credenti.
Ada Toffolon