L’impegno dei sindaci al tempo del Covid 19: S.Stino di Livenza

Cappelletto: “Il nostro impegno è informare, chiarire dubbi sulle norme”

“Non si tratta di un evento circoscritto, con una sua prevedibilità, gestibile con delle procedure definite. Questa è una prima difficoltà, come emerge dalla conversazione con Matteo Cappelletto, poi vi è il carico di lavoro sui Comuni: si va dall’attività di controllo sul rispetto delle ordinanze e dei decreti emanati dai vari organismi, alla distribuzione delle mascherine; in questo momento siamo impegnati nella gestione dei fondi messi a disposizione per i buoni alimentari. Il comune di S.Stino ha già provveduto finora per 260 famiglie (circa 800 persone); poi vi è la comunicazione sull’andamento del contagio nel proprio territorio e sulle disposizioni da seguire; che va fatta puntualmente e continuamente, perché i cittadini hanno il diritto di essere informati da fonti ufficiali, e purtroppo il proliferare di notizie, commenti, interpretazioni rende complicato anche il nostro compito nell’informare.”

Come vi siete mossi in questi due mesi rispetto al susseguirsi di DPCM e Ordinanze?

“Il sindaco è l’istituzione più vicina ai cittadini, a lui ci si può rivolgere anche in modo informale, non trascuriamo il fatto che la vita è cambiata repentinamente per tutti, per cui il nostro impegno è quello di informare e chiarire eventuali dubbi interpretativi delle norme, anche i più strani (ad es. se posso o meno pescare a 100 metri da casa mia), senza trascurare il fatto che non sempre siamo stati aiutati dalle norme via via emanate in queste settimane, come ad esempio sulle aperture. D’altra parte abbiamo cercato di evitare interventi ridondanti, con comunicazioni che riprendevano e chiarivano le disposizioni ministeriali o regionali, cercando di usare il buon senso e di fare affidamento sulla disciplina sociale. Poi ci sono i controlli della polizia locale e dei carabinieri, noi ne abbiamo fatti in questo periodo una media di 700 alla settimana, sanzionando circa un 3% di trasgressori”.