Il vescovo Pellegrini ai giovani della GMg in streaming

Il Vescovo Pellegrini alla Gmg: "Giovani, i vostri influencer oggi siano i medici, gli infermieri, gli operatori del 118 e i volontari che si prodigano per chi è colpito dal Coronavirus"

317 giovani collegati via streaming con i social della pastorale giovanile diocesana della Diocesi di Concordia-Pordenone. Tutti e 317 davanti a uno schermo (tablet, smartphone, computer, tv). Tutti convergenti e connessi con il Vescovo Giuseppe Pellegrini collegato dalla cappella della parrocchia S. Pietro in Sclavons, sotto la regia professionale di don Davide Brusadin, responsabile diocesano della pastorale giovanile.

55 minuti intrecciati tra musiche, video, preghiera, adorazione, messaggi. Uno di questi è arrivato dalla zona rossa di Nembro (Bergamo). La voce diretta e concreta del sacerdote don Matteo Cella, giovane cappellano che ha visto (e vede) mietere vittime e morti nelle case della sua parrocchia. Perché il coronavirus non risparmia e non fa sconti. Il suo incoraggiamento a non perdere la speranza è stato ripreso dall’infermiere di Pordenone Davide Gaiatto, da Francesco Messori, da Alessia Trost, da Richy del gruppo musicale “The Sun”, da Daniele Molmenti. Particolarmente toccante il video di Simone Cristicchi che ha voluto inviare una sua parola di incoraggiamento ai 317 giovani collegati in streaming.

Dando voce al brano del Vangelo della vedova di Nain, don Davide Ciprian (in collegamento dalla cappella del seminario minore), ha introdotto il Vescovo Giuseppe che si è rivolto in modo appassionato ai giovani con queste parole.

 

«Carissimi giovani siamo in tanti collegati, e da quello che mi hanno detto c’è anche il vescovo Livio Corazza da Forlì che salutiamo. Abbiamo ascoltato il Vangelo della vedova di Nain alla quale Gesù ri-dona il suo figlio che era morto (Lc 7,11-17). Possiamo dire che sono profetiche le parole che Papa Francesco ci ha donato per questa Giornata Mondiale della Gioventù: “Giovane dico a te, alzati”. Il Papa scriveva nella Christus vivit che se hai perso il vigore interiore, i sogni, l’entusiasmo, la speranza e la generosità Gesù ti dice, come ha detto al figlio morto, “alzati”.

Stiamo vivendo tutti una morte che serpeggia ai nostri giorni, una morte che bussa continuamente alle porte delle nostre case, ma bussa anche alla porta del nostro cuore perché privi di sguardi, privi di affetti, di amicizia, anche della scuola e di alcune attività lavorative. Siamo chiusi in casa e ci chiediamo: sì è proprio fermato tutto? Io penso di no.

Ritorniamo un attimo da Gesù e guardiamo che cosa fa: vede il dolore di questa madre per la morte del figlio, si accorge, non passa oltre, non scappa via dalle difficoltà. Poi piange, sente compassione dentro di sé, qualcosa che lo porta ad avvicinarsi a incontrare quella situazione.

Oggi, in questo tempo di pandemia da coronavirus, voi giovani non state cercando gli eroi tra i cantanti, i professionisti dello sport, gli influencer dell’apparenza. No.

Noi tutti oggi siamo benevolmente influenzati da medici, infermieri, autisti del 118, volontari della Protezione Civile. Loro, oggi, sono i veri influencer, persone che sono capaci di donare la propria vita agli altri. Questo è l’insegnamento che possiamo ricavare anche dai giorni di dolore e di sofferenza.

Nel vostro piccolo spazio ristretto di casa, cari giovani, basta poco per essere creativi nell’amore (come ci ha ricordato papa Francesco nel messaggio inviato al TG1): con una telefonata, una carezza ai nonni, ecc. Sono piccole cose che indicano quel desiderio profondo di non stare seduti sempre sul divano come ci ricordava il papa a Cracovia.

Sfruttate anche questi giorni, giorni inediti con la fantasia dell’amore, la fantasia della carità. Tirate fuori il meglio di voi stessi, inventatevi qualcosa per essere vicini a chi soffre, perché voi siete capaci di accorgervi delle sofferenze, siete capaci di compatire e insieme piangere con chi piange, gioire con chi gioisce. Il mio augurio è che possiate, anche in questa forma inedita della 35a GMG, tirare fuori tutto quel coraggio, quella forza per il dopo pandemia, quando si apriranno le porte delle nostre case. Per essere ancora più significativi, ancora più presenti e per testimoniare la cosa più bella, più grande che c’è dentro di voi: la capacità di fare della vostra vita un dono per gli altri. Auguri e buona Pasqua a tutti voi».

 

Dopo le parole del Vescovo Giuseppe, tutti in ginocchio nelle proprie case davanti a Gesù eucaristia, sul piccolo altare della cripta di S. Pietro. Un wi-fi del cuore e della preghiera silenziosa univa i 317 giovani. Un bel lavoro dell’equipe di pastorale giovanile che, in conclusione, ha lanciato alcuni progetti concreti per questi giorni difficili, rilanciati nei social della PG (Facebook e il sito www.giovaniconcordiapn.com/veglia-gmg-giovani