Il Papa nel giorno del suo onomastico dona

La Chiesa il 23 aprile ricorda san Giorgio martire, onomastico di Papa Francesco. Nell’occasione sono stati consegnati alcuni respiratori in Romania, Spagna e Italia, Paesi particolarmente colpiti dall’epidemia di coronavirus

La Chiesa il 23 aprile ricorda san Giorgio martire, onomastico di Papa Francesco. Nell’occasione sono stati consegnati alcuni respiratori in Romania, Spagna e Italia, Paesi particolarmente colpiti dall’epidemia di coronavirus. Una consegna che arriva dopo l’annuncio del 27 marzo scorso in risposta alle necessità di diversi ospedali. Auguri al Papa stanno giungendo da tutto il mondo

L’onomastico del Papa

Questa è la giornata nella quale si festeggia l’onomastico di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco. Il dono del Pontefice è la consegna di respiratori e di materiale sanitario quindi mascherine, occhiali protettivi per i medici e gli infermieri, tute per le terapie intensive. A beneficiarne saranno alcuni ospedali: quello della città di Suceava, in Romania, focolaio di coronavirus nel Paese, dove sono attesi 5 respiratori di ultima generazione; altri 2 andranno all’ospedale di Lecce, in Italia, e 3 a Madrid, in Spagna.

L’abbraccio di Francesco 

“Un segno bellissimo che cade in questo giorno particolare nel quale il Santo Padre non riceve un regalo ma lo dona agli altri”: così il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere apostolico, raccontando della imminente consegna che definisce “un abbraccio del Papa in una situazione difficile per tutto il mondo”. La Romania sta vivendo una vera emergenza, nella piccola città di Suceava, dove andranno i respiratori, si conta quasi il 25% del totale dei contagi a livello nazionale. La cittadina, che si trova nella regione più povera del Paese e dell’Unione Europea, insieme a diversi comuni circostanti è in quarantena. In Romania le vittime sono più di 515 e i contagiati quasi 10mila. I respiratori e tutto il materiale donato dal Papa sarà trasportato con un volo sul quale viaggerà anche il team di undici medici e sei operatori sanitari romeni, inviato il 7 aprile dal governo di Bucarest all’ospedale di Lecco per lavorare accanto all’Italia nel momento più duro della battaglia contro il coronavirus.