Fedriga, al lavoro su “fase 2” con imprese e lavoratori

La Regione punta a un piano d'azione in vista della riapertura delle attività produttive, facendo sintesi tra le istanze di lavoratori e imprenditori

Condividere un piano d’azione in vista della riapertura delle attività produttive in Friuli Venezia Giulia, facendo sintesi tra le istanze di categorie economiche e lavoratori e gli indirizzi della Regione.

È stato questo l’obiettivo dell’incontro, svoltosi stamane in videoconferenza, tra il governatore Massimiliano Fedriga e i rappresentanti regionali delle parti datoriali e sindacali. Collegati, per l’Amministrazione, anche gli assessori Sergio Emidio Bini (Attività produttive), Stefano Zannier (Risorse agroalimentari) e Alessia Rosolen (Lavoro) e i delegati delle rispettive Direzioni.

“Premesso che la Regione è favorevole a riaprire le attività produttive, pur adottando tutte le precauzioni necessarie per contrastare il diffondersi dei contagi, già prima del 4 maggio – ha sottolineato Fedriga – occorre chiarire che tale decisione compete esclusivamente al Governo. Il nostro dovere è pertanto quello di farci trovare pronti e di lavorare, in vista di quel traguardo, assieme a tutti i soggetti interessati affinché la cosiddetta ‘fase 2’ sia caratterizzata dal minor numero di disagi per il territorio, sia in termini di rischi epidemiologici che di ricadute economiche.”

Il governatore ha pertanto chiesto alle categorie e ai sindacati di inviargli entro domani, ognuno per il proprio ambito di competenza, una nota riassuntiva con osservazioni e suggerimenti in vista della ripartenza; sarà quindi cura della task force interdirezionale della Regione (a cui partecipano le Direzioni Salute, Lavoro, Attività produttive e Infrastrutture&Territorio) redigere un documento integrato che, entro la fine della settimana entrante, verrà sottoposto all’esame delle parti datoriali e sociali.

“L’obiettivo – ha concluso Fedriga – è di giungere a una sintesi che ci permetta da un lato di farci portavoce presso il Governo delle istanze del territorio e, dall’altro, di avere una visione estremamente nitida di quanto occorre fare, sia sul piano generale che specifico, per favorire la ripresa dell’economia regionale senza mettere a repentaglio la salute delle persone.”