Friuli Occidentale
Azzano Decimo, Extrano l’azienda che impermealizza le mascherine
Siglata una sinergia con la Ma.Re di Villotta di Chions. Normalmente si occuperebbe di tessuti pregiati
L’azienda azzanese Extrano, che in altri tempi si occupa del trattamento di tessuti realizzati con fibre “nobili” quali lana, seta, cotone, lino… è oggi impegnata a ritmo serrato nel processo di impermeabilizzazione di circa 35- 40mila mascherine al giorno prodotte dalla MARE di Chions.Ce ne parla Giuseppe Crovato, titolare di questa azienda che, da quando è uscita dalla scena la Fintessile, in tempi “normali” si occupa di tintoria e finissaggio per conferire morbidezza e lucidità ai tessuti prodotti altrove. L’azienda è nata dalla visione di un gruppo di persone che hanno deciso di mettere insieme, per una realtà nuova, la competenza, la qualità e il servizio maturati in molti anni di esperienza nel settore tessile serico e delle fibre naturali. La denominazione Extrano deriva da “extra” in riferimento alla lavorazione, al servizio e alla consulenza di eccellenza. Sono trattate fibre basiche naturali, con specializzazione in fibre pregiate, tinture standard e finissaggi particolari, in pezza e in capo finito. Poi c’è il “no” come nobilitazione derivante dall’insieme delle lavorazioni (purga, tintura, stampa e finissaggio) che trasformano il tessuto greggio in tessuto pronto per la confezione o il capo in elemento di moda. Extrano, quindi, come lavorazioni differenziate su tessuti speciali, mirati e, a richiesta, esclusivi, realizzati in fibre naturali di grande pregio e nobilitati. I tessuti, prodotti con lavorazione a maglia delle fibre citate, arrivano qui allo stato greggio, per cui necessitano di lavaggio per eliminare gli oli di filatura e tessitura; dopo la stiratura, escono pronti per la lavorazione. In tanta parte provengono dalla locale Fintex e sono destinati per il 90 % alla produzione di capi intimi, ma arrivano anche da aziende della Lombardia e del Piemonte.Extrano: in traduzione dallo spagnolo assume significato di bizzarro mentre quale sinonimo di traduzione dall’ inglese assume l’accezione di curioso per la continua ricerca sia di tecniche di lavorazione innovative per effetti che tengano sempre conto di procedimenti eco/green con particolare attenzione all’impatto ambientale delle lavorazioni stesse e dei relativi scarichi, sia per la realizzazione di tessuti diversi e nuovi nel panorama globale. L’esperienza della storia pluridecennale dell’azienda e la voglia di guardare al futuro con tessuti e con lavorazioni innovativi sono al servizio di chi vuole produrre, in Italia, manufatti tessili per il futuro. Alla Extrano si lavorano dai novecento ai mille kg al giorno, il che equivale a otto-diecimila metri di tessuto. E’ prevista una piccola parte di lavoro manuale, ma la parte maggiore è svolta dalle macchine. Le più recenti sono dotate di un sistema computerizzato e collegate a internet.Extrano processing ha infatti a disposizione un parco macchine molto vario e completo che permette di lavorare i tessuti a maglia e ortogonali nelle migliori condizioni a seconda dell’effetto finale desiderato; inoltre dispone di apparati per la tintura in corda, in largo, per immersione. Oltre ai tessuti, è in grado di lavorare anche i capi con macchine rotative e macchine olandesi per la massima delicatezza nella lavorazione di capi di seta e lana. Oltre a lavorare con competenza seta, lana, cashmere e cotone, si occupa anche di viscose, micromodal, polipropilene e fibre aramidiche, puri e misti. Realizza tinture classiche con coloranti diretti, reattivi, acidi e premetalizzati ; inoltre impiega pure tinture speciali, ad esempio con pigmenti e coloranti allo zolfo. Realizza finissaggi classici con ammorbidenti e appretti ma anche finissaggi particolari: con idrorepellenti, oleorepellenti, nanotecnologie, finissaggi profumati o attivi con ciclodestrine, antistatici e antimicrobici. Attua pure trattamenti per lane cotte e tinture e trattamenti in capo.Attualmente questa azienda azzanese è unica nel suo genere in FVG e oltre.Il titolare ha conseguito il diploma di perito chimico tintore presso uno specifico istituto tecnico della Lombardia, ora soppresso. Era l’unico del genere in Italia, per cui non esiste attualmente nella nostra Penisola una scuola che offra una formazione altrettanto approfondita nel settore chimico-tessile relativamente alla tintoria dei tessuti e con una conoscenza approfondita in merito alla varietà di fibre. Da tre anni è attivo a Como un corso di sperimentazione sulla chimica dei materiali; altrove in alcuni Istituti tecnici sono inseriti corsi di moda, disegno, tintoria, tessitura, ma senza particolari approfondimenti. Sono pure importanti per questo settore la conoscenza dell’elettronica, dell’informatica e delle lingue. Oggi arrivano dalla Cina e da altri Paesi, a prezzi favorevoli, tessuti nobili per tipologia di materiali, ma trattati con prodotti non sottoposti a norme restrittive come avviene in Italia. Il confronto è pertanto impossibile, mentre la qualità italiana continua a imporsi con la sua eccellenza.