Cultura e Spettacoli
Coronavirus: anche Folkest rinvia l’edizione e si sposta in autunno
Il più importante festival italiano dedicato alla world music, legato alla cittadina di Spilimbergo, vista l’emergenza sanitaria mondiale in corso legata al Coronavirus,ha deciso di posticipare l'appuntamento e si svolgerà dal 17 settembre al 4 ottobre. Avrà inoltre una speciale attenzione per gli artisti italiani fra i primi penalizzati dal virus
Fokest affronta l’emergenza spostando il suo programma di concerti, premi, incontri di approfondimento e libri dal 17 settembre al 4 ottobre. Gli appuntamenti saranno dunque distribuiti tra settembre e ottobre per salutare l’autunno a tutta musica (ma non solo). I responsabili di Folkest in accordo con la trentina di comuni del Friuli Venezia Giulia coinvolti nel programma – da Sauris a Duino passando per Tramonti di Sopra e Pulfero, Romans d’Isonzo, Travesio ma anche Udine, Gorizia e ovviamente Spilimbergo, la vicina Capodistria e Auronzo di Cadore-, hanno deciso di affrontare l’emergenza COVID -19 divenuta purtroppo mondiale, spostando il festival in altre date. Folkest è un festival che durante i suoi 41 anni di svolgimento ha saputo divenire il centro di una importante rete di relazioni in campo musicale in Europa e nel mondo coinvolgendo ogni anno artisti provenienti da tutto il mondo, veri e propri custodi della musica di diverse etnie e culture. “Per il 2020 – afferma il direttore artistico del festival Andrea Del Favero – è una nostra precisa volontà quella di dedicare un’attenzione particolare ai musicisti italiani che come si sa, sono stati fra i primi ad essere penalizzati dalle cancellazioni dei loro tour e concerti”. Il programma del festival infatti, includerà i migliori talenti italiani, veri e propri custodi e interpreti della buona musica della nostra tradizione capace di rinnovarsi.
Portare la cultura dove c’è la gente, è stata fin dall’inizio l’idea fondante di Folkest, un festival multicolore nato grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e al fondamentale sostegno della Fondazione Friuli, a cui si affiancano i comuni e le organizzazioni delle varie località toccate e le cui scelte artistiche da anni hanno reso noto questo evento in tutta Europa confermandolo quale palcoscenico ideale per rivelare nuovi talenti all’occhio del pubblico europeo. Da sempre Folkest si rivolge ai giovani, essendo, tra l’altro, formato soprattutto da giovani: nella squadra organizzativa del festival, tolti alcuni storici protagonisti, la compagine vanta probabilmente la più bassa età media tra i vari festival regionali, a dispetto di un alto livello professionale messo in campo. Folkest promuove, i giovani musicisti italiani anche attraverso il Premio Folkest – Alberto Cesa giunto quest’anno alla sua decima edizione e le cui selezioni per il 2020 si sono appena concluse, contribuendo così alla loro formazione professionale di livello europeo, attraverso la collaborazione con vari festival europei. Il Premio Alberto Cesa che coinvolge ogni anno circa centocinquanta artisti, è dedicato a tutta quella musica che, al di là dell’essere classificata come folk, folk-rock, etnico, etno-jazz, world, new acoustic, minimalista, chitarristico, canzone d’autore, cantastorie, artista di strada (con prevalente attività musicale) sappia dare voce ad una o più radici culturali di qualsiasi parte del mondo. Va sottolineato che questo premio è uno dei pochi – insieme al Premio Parodi di Cagliari che si dedica alla world music in Italia, utile – oltre che a far circolare nuovi nomi e nuovi gruppi – soprattutto alle giovani band partecipanti che hanno così modo di scoprire il mondo che c’è intorno, conoscere altri musicisti, raccontarsi problemi e soluzioni, scambiarsi contatti e dischi. Il bando 2021 del premio è già scaricabile on line (https://www.folkest.com).
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