Quando vince la vita: dall’ultimo bebè la soluzione ai problemi della famiglia

Una storia da Fiume Veneto: la vicenda di una famiglia della Costa D’Avorio

Entriamo nel cuore di una storia recente che riguarda una famiglia proveniente dalla Costa d’Avorio e residente a Fiume Veneto.Ce la racconta Imelda, responsabile della Caritas, che segue da tempo questo nucleo familiare con tre figlioletti, con particolare attenzione soprattutto da quando sono subentrati problemi di lavoro per il papà ed è arrivata la notifica di sfratto.In questo quadro molto preoccupante si è annunciato l’arrivo del quarto figlio. Si sono configurati subito gravi problemi di salute per la mamma, compresi i precedenti di due parti cesarei, che sconsigliavano il proseguimento di questa gravidanza. I verdetti medici erano chiari e perentori: l’aborto rappresentava l’unica soluzione per evitare rischi estremi per la gestante. “Tutti noi della Caritas – racconta Imelda – abbiamo pregato molto perché al nuovo bocciolo di vita fosse consentito di continuare a crescere nel seno materno”.Convocati dai medici, i due genitori hanno espresso la fiduciosa determinazione di tenere il bambino ad ogni costo. Anzi, erano sicuri che sarebbe stato un maschietto e che gli avrebbero imposto il nome di un fratello di lei, deceduto di recente. Intanto andava coagulandosi intorno a questa famiglia la solidarietà multiforme della comunità e dei Servizi sociali: rispetto, vicinanza e sostegno continuavano ad assicurare la possibilità di andare avanti, guardando soprattutto alla vita del nascituro con adeguato sostegno per la madre. Un medico straordinario si è preso a cuore quella gravidanza a rischio sostenendo la coraggiosa mamma con tutte le cure necessarie. E oggi c’è Oscar, uno splendido bambino di nove mesi, un canto alla vita e una presenza determinante per la serenità dei suoi genitori e fratelli.Grazie all’arrivo del quarto figlio, è stata infatti loro assegnata una casa Ater e proprio nei giorni scorsi sono andati a vivere nel nuovo, spazioso appartamento.La comunità si è intensamente adoperata per l’arredo e per il trasloco, tanto che al loro ingresso i sei nuovi inquilini hanno trovato un ambiente pronto e accogliente, mentre non incombe più la minaccia dello sfratto. Nel frattempo il papà ha trovato lavoro a tempo indeterminato.Oscar è stato battezzato in un contesto speciale: durante la festa della comunità lui è entrato nella Chiesa, attorniato da tante famiglie, dopo essere entrato nel cuore dei fiumani che l’hanno accolto con grande gioia, come in un abbraccio corale.”Qui a Fiume – conclude Imelda – cerchiamo di sostenere il progetto ’Una famiglia per una famiglia’. Lavoriamo molto sulle relazioni con l’intendimento di dilatare il clima coinvolgente di accoglienza e prossimità.Flavia Sacilotto