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Nascite, saldo negativo anche nel Veneto orientale
Viene meno anche l’apporto dei figli degli immigrati. Il dato migliore è Pramaggiore: pareggia tra nuove vite e decessi
Negli undici Comuni del Portogruarese, al 31 dicembre 2018, la popolazione totale (italiani + stranieri) risultava di 94.550 abitanti, di cui 8.056 stranieri, con un incidenza media dell’8,52%. I dati dell’Istat aggiornati al 31 dicembre 2019 dovrebbero essere disponibili nella prossime settimane. Sviluppiamo pertanto le nostre osservazioni sui dati certi del 2018: nel corso dell’anno la popolazione totale del comprensorio Portogruarese è diminuita di 187 unità; i morti (1.068) hanno superato ampiamente i nati (586), con un saldo naturale negativo pari a 482. Il saldo migratorio, invece, è stato positivo di 295 unità, compensando solo parzialmente il calo dovuto alla prevalenza dei morti sui nati.Il dato demografico del 2018 che colpisce maggiormente è l’entità del saldo naturale negativo. Nel comune di San Michele al Tagliamento i morti (151) hanno superato di gran lunga i nati (66) mentre a Portogruaro i morti (302) sono stati giusto il doppio dei nati (151). Il dato migliore è stato quello di Pramaggiore con un pareggio a quota 37 tra morti e nati; sono seguiti Teglio Veneto a meno 2 (16 morti e 14 nati) mentre Annone Veneto si è attestato a meno 8 (31 morti e 23 nati). I migliori indici di natalità si sono registrati a San Stino e Pramaggiore (8 neonati per mille abitanti), seguiti da Cinto al 7,1 mentre tutti gli altri comuni si sono aggirati tra il 6,5 ed 5,6.Il dato demografico complessivo del 2018, comprendente anche il saldo migratorio, va a confermare, anche se in maniera attenuata, una tendenza alla diminuzione di più lungo periodo, in atto da diversi anni. Il Dossier sull’immigrazione, elaborato dalla sociologa Letizia Bertazzon e presentato dall’Associazione Migranti della Venezia Orientale (AMVO) nella primavera scorsa attestava che nel triennio precedente (2015/2017) “la popolazione totale era già diminuita di circa mille persone”.”Per diversi anni in precedenza – prosegue – la crescita degli stranieri aveva compensato il calo della popolazione italiana e nell’insieme il totale della popolazione residente aveva continuato a crescere, ma con ritmi sempre più ridotti. Nel triennio, il calo della popolazione straniera si è sommato al calo della popolazione italiana con l’avvio di una tendenza di diminuzione della popolazione nel suo complesso”. Il Dossier ha dato queste spiegazioni: “Il numero degli immigrati stranieri è in calo, sia perché numerosi hanno acquisito la cittadinanza italiana per requisiti di legge o per matrimonio (1.900 in totale dal 2002 ad oggi), sia perché con la crisi si sono ridotti i ricongiungimenti famigliari e non mancano i casi di re-immigrazione verso altri Paesi”.Antonio Martin