Ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato

Con 220 milioni si sfamerebbe l’Africa Subsahariana

Lo spreco alimentare è uno schiaffo in faccia alla miseria e agli 822 milioni di persone che non hanno una alimentazione regolare nè sufficiente (erano 795 milioni nel 2015); tra questi ci sono 149 milioni di bambini, vittime di arresto della crescita a causa della malnutrizione. In molti paesi i progressi sono troppo lenti per poter raggiungere entro il 2030 l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 2 – Fame Zero, fissato dalle Nazioni Unite.

Non tutto è nelle nostre mani, ma al tempo stesso, tutti possiamo concorrere a un mondo meno ingiusto. Anche partendo dal nostro quotidiano che, nelle prossime giornate, regalerà alla nostra parte di mondo calendari ricchi di feste, di tavole imbandite e menù speciali. Nessun ipocrita invito a nulla fare di tutto questo: non è Natale se non si sta insieme. Ma piuttosto un realista richiamo a una solidarietà semplice che comincia col non sprecare: non comprare più di quanto serve, non esagerare.

In fondo la magia del Natale è quella della condivisone, quella del “Natale con i tuoi”, quella dell’”Aggiungi un posto a tavola”. Meglio semplicemente ma insieme, che riccamente e in solitudine.

Per far comprendere quanto sia importante non alimentare lo spreco di cibo, ecco alcuni esempi presi dai dati della Fao.

NEL MONDO In un mondo in cui si parla della necessità di alimentare la produzione alimentare del 60-70% per poter nutrire una popolazione destinata a crescere sempre di più, uno dei paradossi preoccupanti è lo spreco del cibo. Nel mondo ogni anno vengono sprecato 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, per l’80% ancora consumabile. Uno spreco che potrebbe alimentare due miliardi di persone e non le discariche.

I paesi industrializzati ne sprecano 222 milioni: una mole sufficiente a sfamare l’intera popolazione dell’Africa Subsahariana.

IN EUROPA In Europa si sprecano ogni anno 180 chili di cibo a testa (stima media). In testa allo spreco risulta essere l’Olanda (579 kg pro capite); il paese più virtuoso la Grecia (44 kg pro capite).

IN ITALIA L’Italia non è tra le virtuose: con i suoi 149 kg di cibo pro capite sprecato ogni anno si pone a circa metà della classifica delle nazioni europee. Ogni anno finiscono nelle pattumiere tra i 10 e i 20 milioni di tonnellate di cibo, per un valore pari a 37 miliardi di euro.

Per il nostro Paese è stata stilata anche una classifica per tipologia di cibi sprecati: latticini 32%, carne 30%, uova 29%, pane e pasta 28%, 17% ortofrutticoli, 15% pesce.

Tradotto in termini di euro: si calcola una perdita, e uno spreco, pari a 450 euro anno a famiglia.

Commentando questi dati la Coldiretti ha stimato che basterebbero a sfamare 44 milioni di persone: quasi un’altra Italia.