Ospedale di Portogruaro, 20 anni di Stroke Unit: oltre 6000 persone curate

Domani in municipio un meeting con medici da tutta Italia per suggellare il ventennio dell’unità di terapia intensiva per la cura dell’ictus. La Stroke Unit dell’Ulss4 è una delle prime nate in Italia e in Veneto

Più di 300 pazienti ricoverati ogni anno e oltre 6000 persone curate nella unità di terapia intensiva per la cura dell’ictus che ha sede nella Neurologia di Portogruaro. Sono numeri importanti quelli che verranno presentati domani (sabato 9 novembre) al meeting organizzato in municipio  a Portogruaro per celebrare i 20 anni della Stroke Unit di Portogruaro.

Questa Ulss è stata una delle prime in Italia e in Veneto a dotarsi di una Stroke Unit nel 1999, con una lungimiranza che confermata la bontà di quella scelta: oggi nel mondo occidentale l’ictus rappresenta infatti la terza causa di morte e la prima causa di disabilità permanente, in Veneto le persone colpite da ictus sono circa 10.000 l’anno e di queste 2.000 muoiono entro poche settimane dall’evento mentre altre circa 2000 perdono l’autosufficienza.

Nei paesi con standard sanitari più elevati, la presenza delle Stroke Unit  che può praticare terapie  come trombolisi sistemica e trombectomia meccanica hanno contribuito a ridurre significativamente i tassi di mortalità globale e di disabilità residua. <<Nella nostra Stroke Unit si ricoverano una media di 300 pazienti l’anno – spiega il direttore della Neurologia dell’Ulss 4, dottor Luca Ventinis – di questi circa 180 sono affetti da ictus ischemico e circa 30 da ictus emorragico mentre gli altri sono ricoveri per eventi ischemici transitori o per altre patologie>>.

<<Dal 2009 ad oggi abbiamo praticato oltre 300 terapie in urgenza per la cura dell’ictus ischemico, nota come trombolisi  con trend in fortissimo incremento nel corso degli anni – continua il dottor Valentinis –  . Se 10 anni fa riuscivamo a intervenire con la trombolisi nel 5% dei casi di ictus, negli ultimi 2-3 anni riusciamo a trattare con trombolisi circa 1/3 dei pazienti, passando dalle 5 trombolisi del 2009 alle circa 50 del 2019, e questo è stato possibile grazie allo sviluppo di un percorso specifico per l’ictus>>.

In alcuni casi selezionati di ictus ischemico, da qualche anno dopo la trombolisi il paziente della Stroke Unit di Portogruaro può essere sottoposto a un intervento di trombectomia, che prevede la rimozione meccanica del trombo mediante un catetere inserito nell’arteria femorale dell’inguine: <<Questo intervento eleva ulteriormente la qualità delle nostre cure – conclude il dottor Valentinis – ricordando che è reso possibile dalla stretta collaborazione con la Neurologia e la Neuroradiologia del centro hub di Mestre>>.

Nel giorno del ventesimo compleanno, domani nel municipio di Portogruaro medici da tutta Italia faranno il punto  e discuteranno sulle recenti acquisizioni nella gestione dell’ictus in fase acuta e delle terapie di profilassi.