Domenica 20 ottobre: Giornata missionaria mondiale

  "Battezzati e inviati: è questo lo slogan per la Giornata missionaria mondiale 2019 (20 ottobre) e per il Mese Missionario Straordinario, fortemente voluto da Papa Francesco che nel suo messaggio per la 93° Giornata Missionaria Mondiale

  “Battezzati e inviati: è questo lo slogan per la Giornata missionaria mondiale 2019 e per il Mese Missionario Straordinario, fortemente voluto da Papa Francesco che nel suo messaggio per la 93° Giornata Missionaria Mondiale scrive: “Celebrare questo mese ci aiuterà in primo luogo a ritrovare il senso missionario della nostra adesione di fede a Gesù Cristo, fede gratuitamente ricevuta come dono nel Battesimo. La nostra appartenenza filiale a Dio non è mai un atto individuale ma sempre ecclesiale: dalla comunione con Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, nasce una vita nuova insieme a tanti altri fratelli e sorelle. E questa vita divina non è un prodotto da vendere – noi non facciamo proselitismo – ma una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare: ecco il senso della missione. Gratuitamente abbiamo ricevuto questo dono e gratuitamente lo condividiamo senza escludere nessuno.Una Chiesa in uscita fino agli estremi confini richiede conversione missionaria costante e permanente. Quanti santi, quante donne e uomini di fede ci testimoniano, ci mostrano possibile e praticabile questa apertura illimitata, questa uscita misericordiosa come spinta urgente dell’amore e della sua logica intrinseca di dono, di sacrificio e di gratuità.È un mandato che ci tocca da vicino: io sono sempre una missione; tu sei sempre una missione; ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento, è spinto fuori da sé stesso, è attratto e attrae, si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita. Nessuno è inutile e insignificante per l’amore di Dio. Ciascuno di noi è una missione nel mondo perché frutto dell’amore di Dio.”IN DIOCESI. Nella nostra diocesi sono ben 140 i missionari e le missionarie sparse per il mondo e non sono solo sacerdoti e religiose ma anche laici e una famiglia. Appartengono a diverse congregazioni e ordini ma tutti legati alla nostra diocesi e con la quale hanno ancora un vivo rapporto.Operano nel silenzio, dietro le quinte della storia. Spesso rientrano qui a casa, in punta di piedi, senza troppo clamore, perché quello che fanno in missione li coinvolge totalmente e non sono abituati a stare sotto i riflettori. Oggi però è anche la loro “festa”, è un’occasione per ringraziarli, per benedire la loro vita e il loro lavoro attraverso la preghiera sincera del cuore e inoltre per sostenerli economicamente attraverso il Fondo Universale di Solidarietà (FUS) delle Pontificie Opere Missionarie. La nostra diocesi è da sempre molto generosa e per questo dobbiamo continuare a gareggiare nella solidarietà per non fare mancare il nostro contributo che insieme a quello di tanti altri genera germogli di speranze per moltissime persone nel mondo.Sono i gruppi missionari delle nostre parrocchie che con costanza e amicizia tengono con parecchi di loro contatti continui, non solo con il sostegno economico in favore dei loro progetti ma anche e soprattutto con continui scambi epistolari che ci permettono sempre di seguire, sebbene a distanza, il lavoro di questi nostri fratelli e sorelle sparsi per i cinque Continenti.Quando immagino una parrocchia missionaria la vedo proprio come una sentinella che non prende sonno e resta continuamente con lo sguardo verso l’orizzonte in attesa di scorgere per prima qualche bagliore missionario e farsi così annunciatrice di Buona Notizia. Un ringraziamento speciale va quindi a tutti i gruppi missionari che ogni giorno dell’anno, non solo in ottobre, ci ricordano lo splendido lavoro che tutti i nostri missionari, uomini e donne, compiono nelle terre in cui sono stati inviati.Alex ZappalàCentro Missionario Diocesano