Lo Psicologo
Fare i genitori ed essere genitori
Il parere dello psicologo del Consultorio Noncello: necessari impegno e disponibilità
Grazie al lavoro con le famiglie ed in particolare con i genitori ho potuto soffermarmi a riflettere sulla opportunità di distinguere tra l’essere genitori ed il fare il genitore. Mentre il primo concetto esprime una condizione possibile della nostra esistenza, il secondo ha a che vedere con con un insieme di compiti, comportamenti e prassi riconducibili al ruolo genitoriale che ci si trova ad interpretare. Evidentemente una persona può trovarsi a fare il genitore pur senza esserlo (uno zio che per qualche motivo si occupi del nipote) e potrà andare più o meno bene a seconda di molti fattori che avranno a che fare con la relazione tra i due e non solo. Viceversa, essere genitore senza farlo rischia di comportare più di qualche problema e rappresenta l’ipotesi più preoccupante. A volte mi capita di incontrare coppie di genitori che pensano che il fatto di essere diventati tali in qualche modo consenta di farlo così come viene, magari basandosi su come è andata a loro con i propri genitori e riproponendo quei modelli che, bene o male, hanno funzionato per loro. Per la verità credo che non ci sia nulla di male a rifarsi ai propri modelli o alla propria storia per orientarsi, osì come l’affrontare la genitorialità con naturalezza e spontaneità mi paiono dei requisiti utili. Ciò su cui mi pare opportuno mettere l’accento è la necessità che questi elementi possano però incontrarsi con una attenta considerazione e conoscenza del contesto attuale che, rispetto a quello preso a modello, presenta delle differenze che non possono non incidere sui genitori e sui figli. Introdurre una dimensione interrogativa rispetto al “come fare il genitore” è un atteggiamento utile ed auspicabile in grado anche di cogliere maggiormente i cambiamenti che continuamente avvengono ed avverranno nel panorama sociale e relazionale. Il cambiamento è proprio la caratteristica più evidente con la quale i bambini ed i ragazzi di questo tempo si confrontano: cambiano le conformazioni delle famiglie, cambiano i lavori dei genitori, cambiano gli insegnanti, cambiano i compagni di classe, cambiano i giochi e tutto ad una velocità a tratti vertiginosa ed iper-stimolante. La generazione precedente e quella prima ancora hanno vissuto invece molto di più all’insegna della continuità e naturalmente sono portate a leggere la realtà attuale con quel bagaglio culturale ed esperienziale. Proprio alla luce di questa riflessione appare ancor più chiaro come sia prezioso coltivare un atteggiamento curioso verso la realtà attuale, raccogliere informazioni e confrontarsi su questi temi sia con l’aiuto di professionisti che si occupano di ciò sia con gli stessi protagonisti di questo tempo e cioè con i figli stessi. Ciò che un genitore oggi più che mai è chiamato a fare è essere un valido accompagnatore ed allenatore durante questi cambiamenti, rappresentare un interlocutore fermo e credibile per affrontare il ritmo e le difficoltà che i cambiamenti comportano.Federico CarnielloPsicologo e psicoterapeutaConsultorio Familiare Noncello