Sabato 27 ore 17 a Pordenone: sit-in contro la politica dei muri

Un sit-in a Pordenone in favore della solidarietà agli ultimi, per la politica dei ponti e non dei muri: sabato 27 ore 17 davanti al Municipio

Si è costituita anche  a Pordenone una rete che prende posizione contro derive fasciste e razziste, volte a cercare nell’Altro capri espiatori e a fomentare un clima di sfiducia e di insicurezza..

In particolare il Decreto sicurezza e ora l’attuale Decreto sicurezza BIS  hanno messo in atto un inasprimento delle sanzioni contro le fasce più deboli della popolazione.

Pensiamo alla lotta ai mendicanti, allo smantellamento del sistema di accoglienza degli immigrati e delle azioni volte alla loro integrazione, alla chiusura dei campi Rom, allo sfratto di decine di famiglie (immigrate e non),

senza che ci sia una concertazione con gli altri ministeri per trovare soluzioni adeguate

e garantire dignità a tutti. Durante una recente intervista,  un poliziotto raccontava che il campo Rom di  Roma  è stato sì smantellato ma ora le persone  hanno ricostruito le loro case di fortuna da un’altra parte.

Il problema viene solo spostato anzichè trovare una soluzione che dia un’abitazione adeguata.

Gettare persone svantaggiate ulteriormente ai margini della società significa togliere loro dignità e paradossalmente abbassare il livello di sicurezza.

Infatti, coloro  che non sanno più dove dormire o come cavarsela potrebbero essere spinti a gesti inconsulti.

Un Decreto sicurezza che crea paura  e sconforto aumenta la instabilità sociale. Mancano politiche giovanili di prevenzione del disagio, così come mancano politiche di integrazione  e di accoglienza.

Va inoltre evidenziata la pericolosità delle azioni  intimidatorie introdotte dal Decreto contro le navi che salvano

vite umane in mare, in aperta  contravvenzione con le  leggi internazionali e la Convenzione dei diritti umani.

Sabato 27 luglio, dalle 17.00 alle 18.00, pertanto,  ci sarà un sit-in davanti al Comune di Pordenone organizzato da  Daniela Dose e Daniela Giust  assieme alla rete nazionale  Restiamo umani e con adesione  trasversale di diverse realtà e persone del territorio.