Giovedì 13 a Roveredo restauri chiesetta Sant’Antonio

I lavori dal 2017, ora la riapertura della chiesa che sorge dove nel 1499 i turchi massacrarono una trentina di roveredani

  Sono terminati i lavori (iniziati nel 2017) di ristrutturazione, risanamento e consolidamento della Chiesetta-Oratorio a Roveredo in Piano dedicata ai santi Antonio abate e di Padova (e non da Padova!).La chiesetta, già oggetto di molti lavori all’esterno ed all’interno (post terremoto 1976 e 1994) ora verrà ufficialmente e solennemente inaugurata, riaperta ai fedeli del ’borgo san Antonio’ e dell’intera comunità giovedì 13 giugno. Alle ore 19.30 una santa messa viene presieduta dal Vescovo Emerito mons. Ovidio Poletto con la partecipazione dei Cori Parrocchiali.STORIA. Scorrendo la storia, la chiesetta è nata nel 1600 come Oratorio, per opera della pia famiglia Franceschetti (esiste ancora la loro abitazione, lungo via XX Settembre, con i tre archi che ricordano la SS.ma Trinità) e sorge nella località dove nel 1499 furono massacrati dai Turchi una trentina di roveredani oltre a un migliaio di persone nei dintorni. Nella loro dodicesima e ultima feroce sanguinosa scorreria, i Turchi si erano fermati lungo il corso d’acqua, la Brentella, per abbeverare i loro velocissimi cavalli. Per tre giorni si diedero a saccheggi, incendi e distruzioni (anche della Chiesa), seminando terrore e morte con una crudeltà inenarrabile e deportando gli inermi abitanti (perfidis turcis capti et abducti fuerunt). É in questo luogo che sorgerà l’attuale edificio religioso e verrà collocata una grande croce in pietra (ora sistemata nel cimitero, all’ingresso).LA CHIESETTA. Sorge verso metà paese, lungo la principale via XX Settembre e fino a qualche decennio fa all’esterno, lateralmente, c’era una fontanella, dove il viandante poteva dissetarsi e placare la sua sete.La chiesa è catalogata e sottoposta a tutela dal Centro regionale per la conservazione del patrimonio culturale e ambientale.Al suo interno compaiono due Sant’Antonio, effigiati nella pala posta sull’altare, opera del pittore Gerolamo Asteo. Vi compare anche un’antica e pregevole Via Crucis, oltre a una statua della Vergine e una di s. Antonio di Padova, più tre dipinti del defunto pittore Antonio Pizzioli di Roveredo (da me donati diversi anni fa).ARTE E FEDE. Piace ricordare che a Roveredo esistono diversi affreschi devozionali sulle facciate delle case e all’interno dei cortili; come pure i capitelli (glesiùts) dedicati a sant’Anna, alla Madonna, a san Bastian e uno dedicato alla Madonutha, che sorgono agli ingressi/uscita di Roveredo. Non va scordata l’imponente Parrocchiale (del 1872), poi consacrata e dedicata nel 1912 all’apostolo san Bartolomeo, Patrono della comunità: chiesa che conserva molte e preziose opere d’arte.cav. Sergio Gentilini