Martedì 7 maggio alle 20.30: concerto e conferenza nella Chiesa dei Santi Ruperto e Leonardo di Vallenoncello

Per il calendario degli incontri "Mi chiamavano Il Pordenone" un appuntamento per imparare gli strumenti musicali al tempo del gran pittore Il Pordenone

Appuntamento tra arte e musica all’insegna di Giovanni Antonio de’Sacchis, martedì 7 maggio alle 18 nella Chiesa dei Santi Ruperto e Leonardo di  Vallenoncello (Pordenone), che unisce il programma di Polinote Musica in Città (promosso da Polinote col sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e BCC Pordenonese) e il calendario di incontri “Mi chiamavano il Pordenone”, a cura di Eupolis e Amici della cultura, entrambi realizzati col patrocinio del Comune di Pordenone. La dottoressa Maria Marzullo analizzerà gli aspetti musicali nelle opere del Pordenone ( la chiesa ne conserva una, la pala sull’altare maggiore, raffigurante la Madonna tra i santi), mentre gli allievi della scuola Polinote eseguiranno un commento musicale. Caratteristica del Pordenone è infatti l’inserimento nelle sue opere ( come anche in questo caso) di angeli musicanti che accompagnano e suggellano sacre armonie di soggetti religiosi. Assieme alla relatrice verrà percorsa la tradizione quattrocentesca degli angeli musicanti, che già si incontrano nei pregevoli dipinti delle botteghe veneziane dei Vivarini e dei Bellini. Questa rituale e tradizionale modalità influenza lo stile del Pordenone, ma non fu solo pittura. La musica divenne per lui una vera e propria passione e numerosi sono gli strumenti musicali che si rintracciano nei suoi apparati pittorici. Durante l’incontro si narrerà anche di altre sue passioni, delle donne amate , dei figli tra leggende e curiosità. L’appuntamento successivo del ciclo dedicato al Pordenone si terrà venerdì 10 maggio alle 18, nella affrescata dei Brittoni (normalmente non aperta al pubblico) nella Casa Dei Carraresi. In questo caso si parlerà delle committenze fuori regione ( tra cui la Cappella Malchiostro del Duomo cittadino), ma anche dei suoi presunti autoritratti velati di leggenda e celati tra santi.