Friuli Occidentale
Natale nella natura: Gorgazzo e grotte di Pradis
Natività nella natura: in grotta dentro la Terra e alle sorgenti, dentro l'acqua. In Diocesi è possibile anche questo nella notte di Natale.
AL GORGAZZO CON I SUB
e’ la 42esima edizione della celebrazione al Gorgazzo della Messa nella notte di Natale con la partecipazione dei sommozzatori del gruppo di Pordenone. Come ci spiega il presidente, Roberto Battiston, alle ore 23 arrivano per una suggestiva fiaccolata una ventina dei suoi uomini, specialisti delle profondità. Si uniscono anche alcuni vigili del fuoco, dotati di ambulanza, esperti di soccorso fluviale. Ai bordi della sorgente la celebrazione liturgica, accompagnata da alcuni canti, sarà presieduta da don Angelo Santarossa. Arrivano sempre molte persone a questo suggestivo appuntamento per il quale si potrebbero accogliere, per motivi di sicurezza, non più di 500 persone.Dopo mezzanotte, alcuni sommozzatori deporranno una corona votiva sulla statua di Cristo che in origine era di marmo; poi un masso l’ha spezzata, per cui è stato necessario riprodurla in ferro. La statua è illuminata dal fondo solo in questo periodo.Nella notte santa, al Gorgazzo si offre una speciale occasione di incontro della gente con i sommozzatori i quali spiegano ai presenti quali siano le finalità del loro gruppo e della loro attività.
NELLE GROTTE DI PRADIS
E’ stato parroco di Pradis per dodici anni – dal 1962 al 1974 – e da allora non l’ha dimenticata più. Le grotte in particolare, dove anche quest’anno viene celebrata una messa la notte di Natale. Per don Terziano Cattaruzza il ricordo della notte di Natale del 2017 resta indelebile: insieme al Vescovo Giuseppe Pellegrini e agli speleologi nell’occasione del 50° del gruppo provinciale pordenonese. E anche se ora abita a Pordenone, nel cuore – e per tanto tempo in casa -, riserva alle grotte un posto speciale: non solo a parole. Infatti, da un cinquantennio a questa parte don Terziano manifesta l’amore per questo luogo, che ritiene unico e oggi piuttosto dimenticato, raccogliendo tutto il materiale che trova riguardo le grotte di Pradis. In questi anni ha raccolto ben 48 contenitori con articoli tratti dai quotidiani Il Gazzettino, Il Messaggero, Il Piccolo di Trieste, L’Avvenire e naturalmente Il Popolo. “Un luogo dal valore inestimabile – dichiara -. Si tratta di straordinarie grotte verdi, che negli anni sono state visitate da quattro milioni di persone. Adesso però meritano di essere rivalutate”.LE GROTTE. L’ambiente naturale, negli anni, è stato trasformato: “Consiste in tre cavernoni – ricorda – quasi in superficie. In uno è stata intronizzata la Madonnina delle grotte. Si è formato così una sorta di tempio sotterraneo che misura una cinquantina dio metri di lunghezza e altrettanti di larghezza. C’è anche un altare fisso per la celebrazione della Messa. Quella della notte di Natale raduna molti fedeli”. Negli anni vi si sono recati i vescovi: mons. De Zanche, mons. Carniello, mons. Freschi, Mons. Poletto e mons. Pellegrini.Don Terziano ama anche la cappellina naturale che è stata ricavata in fondo all’Orrido Bianchini: lì è stato posizionato un Crocifisso bronzeo.MESSA DI NATALE. La tradizionale messa della notte di Natale verrà celebrata anche quest’anno: l’appuntamento è lunedì 24 dicembre a mezzanotte; la messa viene celebrata dal parroco don Italico Gerometta.Le grotte sono di facile accesso: hanno una zona parcheggio e una stradina in porfido di 150 metri conduce all’ingresso. Si scende agevolmente grazie a una scalinata.UN APPELLO. Don Terziano ha un sogno: che il materiale raccolto possa servire a uno studioso o un appassionato per riprendere in mano la storia delle grotte e trasformarla in un libro. Per agevolare il tutto, il materiale è stato portato all’Archivio diocesano. “Invito a consultare il materiale raccolto – chiude – per rendersi conto di persona e decidere. Le grotte sono un ambiente speciale e un bene da non dimenticare”.Simonetta VenturiN